Magazine / Operations Management 16 luglio 2019

Cos'è la Robotic Process Automation (RPA) e perché si diffonde?

La Robotic Process Automation (RPA) è costituita da tecnologie che utilizzano software “intelligenti”, detti appunto “software robot”, con i quali eseguono attività ripetitive su volumi di dati consistenti che richiederebbero molto tempo e ancor più impegno se fossero svolte dall'essere umano. Nonostante si possano confondere con l’intelligenza artificiale (non a caso oggi esiste un’associazione che contempla i due concetti, The Institute for Robotic Process Automation & Artificial Intelligence), i sistemi di Robotic Process Automation imitano le azioni umane, mentre l’intelligenza artificiale simula il funzionamento del cervello. È evidente che le due tecnologie sono apparentate, ma si collocano su due versanti opposti lungo il continuum dell’automazione informatica: da una parte l’RPA è incardinata nell'ambito del process-driven e del doing, dall'altra l’AI si trova su quello del data-driven e del thinking. Detta così, sembrerebbe che la prima abbia un alone meno mistico rispetto alla seconda, ma probabilmente è questo legame terra-terra con i processi e le funzioni a scarso valore aggiunto che ne sta decretando il successo. Una sorta di “umiltà” che gli fa racimolare un po’ di tutto (scansioni, video, email, immagini ecc.), a differenza del suo collega più blasonato che, invece, predilige una base dati strutturata, armonica e di qualità.

Guida alla RPA per i CIO

Come funziona l'RPA, un mercato in costante crescita

Concretamente nell'RPA la capacità di estrarre valore dai processi e dall'operatività quotidiana si manifesta gestendo dati anche non strutturati e imparando a ripetere task in autonomia, un po’ come fanno gli algoritmi di machine learning tipici dell’intelligenza artificiale. Solitamente il punto di osservazione da cui i software di Robotic Process Automation attingono informazioni per sviluppare la loro lista di azioni è la GUI (Graphical User Interface) e coincide con lo stesso utilizzato dall'utente. Le possibili fonti dei software robot, tuttavia, sono infinite, poiché non sono costretti ad accogliere dati strutturati tramite le classiche API (Application Programming Interface) che servono a far dialogare sistemi differenti. Questo fa sì che non occorrano i tempi necessari ai progetti di system integration, molto complessi e costosi, e che la tecnologia RPA, al contrario, sia di facile e immediata applicazione. Un’ulteriore spinta che spiega il perché del suo apprezzamento da parte delle aziende.

Come cresce la Robotic Process automation in Italia e nel mondo

La Robotic Process Automation sta venendo adottata sempre di più, sia nel nostro Paese che nel resto del globo. Un recente rapporto pubblicato da Market Research Future (MRFR) sostiene infatti che il mercato dell'RPA dovrebbe arrivare a valere 2,7 miliardi di dollari entro il 2023, con un CAGR (Compound Annual Growth Rat), cioè un tasso annuo di crescita composto pari al 29%. Sempre secondo la ricerca, le aree geografiche che si stanno dimostrando più recettive nell'implementare soluzioni RPA sono il Nord America e l’Europa. Nel vecchio continente, a guidare la diffusione dei Robotic Process Automation sono in particolare tre Paesi - Gran Bretagna, Germania e Italia - forti di una solida tradizione industriale che si esprime nel manifatturiero e nell’automotive.

 

Non solo industria: la Robotic Process Automation in banca

C’è un altro settore che, però, finora ha sperimentata con successo l’integrazione dei sistemi RPA a supporto delle operazioni di back-end e front-end. È quello del banking. Fasi preliminari come l’inserimento dei dati o l’analisi della documentazione necessaria per richiedere un mutuo sono avvenute con una tempistica e una precisione impensabili anche per il più veloce e instancabile degli addetti. Tanto che si sono sollevate alcune voci, timorose dell’impatto che l'RPA avrà sul mercato del lavoro. A quanti temono che i software robot sottrarranno in futuro occupazione alle persone in carne e ossa, è facile rispondere che l’apporto della Robotic Process Automation è analogo a quello della robotica nel manifatturiero. Fino a prima dell’avvento dell’automazione industriale, infatti, molti compiti pesanti gravavano sulle spalle degli operai, con maggiori rischi per la salute e condizioni di lavoro più faticose di quelle attuali. Oggi la fabbrica è diversa rispetto a quella di 30 o 50 anni fa, ma questo non vuol dire che sia peggiore. Tutt'altro. Alla stessa stregua, il venir meno di mansioni routinarie negli uffici, perché assolti dall'RPA, va nella direzione dell’apertura di nuovi incarichi nei quali il tocco umano resta e resterà sempre insostituibile.

Human in the Loop

Post correlati