L’Informatica cambia continuamente e molto velocemente. Uno degli ambiti di cui più si parla e che è molto ostico per i non addetti ai lavori è quello che riguarda l’architettura: on premise o cloud? E che tipo di cloud?
Pur trattandosi di un tema molto più vicino all’ambito IT, gli impatti della scelta ricadono soprattutto su Logistica e Operations.
Proprio per questo, i responsabili della logistica dovrebbero essere aggiornati e in grado di influire sulla decisione con argomentazioni forti.
On-premise e Cloud: quali sono le differenze
Esistono 4 principali tipologie di architettura:
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On-Premise: è l’architettura tradizionale in cui i server sono installati presso l’azienda e gestiti dal reparto IT interno, che si occupa anche dell’installazione e gestione delle applicazioni.
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Private Cloud: prevede l’installazione dei server presso una sede remota, in cui hardware e software sono gestiti dalla società che fornisce il servizio.
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Public Cloud Single-Tenant: consiste nell’utilizzo di un Software-as-a-Service (SaaS) che risiede nella “nuvola”. Si utilizzano solo servizi di elaborazione e memorizzazione senza che questi siano legati ad un hardware specifico. L’applicazione completamente dedicata al cliente è contenuta in un’istanza riservata.
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Public Cloud Multi-Tenant: dal punto di vista dell’hardware è analogo al caso Public Cloud Single-Tenant, mentre cambia completamente il modo di utilizzare l’applicazione. Non esiste un’istanza separata e riservata per il cliente, ma una piattaforma unica di cui si utilizzano i servizi.
Non tutte le operazioni possono essere svolte da un’applicazione in Cloud, perché la rete può non essere sufficientemente efficiente, ci possono essere tempi di latenza nella trasmissione ed elaborazione delle informazioni. Per questo si è sviluppata una quinta architettura:
Edge Computing: è un’architettura distribuita in cui l’elaborazione dei dati avviene più vicino possibile al punto di raccolta o di utilizzo dei dati stessi. È spesso utilizzato in combinazione con il Cloud perché consente di rendere efficienti tutte quelle operazioni che non si possono permettere una rete lenta o peggio momentaneamente non disponibile. Le piattaforme IoT sono un tipico esempio di mix tra Edge e Cloud.
Ma come impattano, nel concreto le diverse architetture su Logistica e Operations?
Architetture IT e WMS: quale scegliere
Consideriamo un caso tipico, la scelta di un Warehouse Management System, un sistema di gestione operativa del magazzino fisico.
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L’architettura On-Premise richiede un certo impegno per l’IT, che deve mettere a disposizione le risorse hardware interne e occuparsi della gestione dell’applicazione. Tale impegno va profuso in modo analogo per ogni magazzino si intenda attivare. Tutti i dati dovranno essere riportati su tutti i server che li utilizzano; è vero che le mappe di magazzino sono diverse, ma articoli, clienti e fornitori verranno duplicati.
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Il Private Cloud risolve il problema della duplicazione dei dati e rende molto veloce l’attivazione di un nuovo magazzino. Richiede che il WMS sia accessibile via Browser da postazione fissa e mobile e che sia gestibile una mappa di magazzino multi-sito. Per ogni magazzino basta configurare il collegamento con l’applicazione, predisporre le utenze, la mappa, le informazioni locali ed è fatta.
Dal punto di vista della gestione del budget, queste due soluzioni hanno un modello simile, in cui si paga un licenza software perpetua, la manutenzione annua e i costi di acquisto e/o di gestione dell’hardware.
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L’architettura Public Cloud Single-Tenant appare simile al Private Cloud, ma introduce un cambio di paradigma perché la licenza software può essere inclusa in un canone che comprende tutto: hardware, software (SaaS) e servizi di gestione. Questo impone una certa disciplina nella personalizzazione dell’applicazione che non può essere più “sregolata” come con le prime due architetture. In questo caso occorre il più possibile mantenere le funzionalità dell’applicazione intatte, sviluppando eventuali personalizzazioni esternamente. Per far ciò, le Applicazioni devono mettere a disposizione micro-servizi tramite API (Application Programming Interface) che possono essere utilizzate da App esterne. Per lo sviluppo di App e Workflow di processo sono disponibili piattaforme molto flessibili, che mettono a disposizione strumenti Low-Code con i quali il logistic manager può predisporre le sue interfacce utente, coinvolgendo l’IT solo per il collegamento al WMS tramite API.
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Il Public Cloud Multi-Tenant permette di usufruire del software come servizio (SaaS), perché l’applicazione è utilizzata da diverse aziende che possono pagare per il solo utilizzo. La regola appena vista della personalizzazione è qui ancora più spinta, il WMS si configura, ma tutte le personalizzazioni vengono sviluppate su piattaforme esterne. In questo modo l’impatto sulla struttura di costi può essere veramente una rivoluzione: visto che tutto diventa servizio perché invece di pagare un canone non si paga a “chiamata”, pay-per-use? In questo caso, un Provider Logistico conto terzi potrebbe pagare il WMS con la stessa metrica con cui il cliente paga i servizi logistici. In tal modo la convenienza è subito valutabile in uno schema in cui i costi sono tutti operativi e rientrano, come ad esempio le ore di lavoro o i materiali di consumo, nel costo del venduto.
In conclusione, l’architettura informatica non è solo una questione IT, coinvolge tutta l’azienda, Logistica e Controllo di Gestione compresi.