Magazine / Employee Experience 1 febbraio 2023

I software per smart working per gestire al meglio il BYOD

In Italia sono 3,6 milioni i lavoratori in smart working. Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, il 91% delle grandi imprese ha ormai adottato modelli “smart” con una media di 9,5 giorni di lavoro da remoto al mese. Negli ultimi due anni la diffusione di forme di lavoro a distanza ha portato le organizzazioni a confrontarsi con un modo di lavorare radicalmente diverso da quello adottato prima della pandemia, facendo emergere anche la necessità di nuove soluzioni software pensate per migliorare l’esperienza di smart worker e aziende.

Secondo Gartner, nel 2024 i lavoratori remoti utilizzeranno almeno quattro tipi di dispositivi diversi per il lavoro a distanza, rispetto ai tre dispositivi usati in media fino al 2019. Si è infatti diffuso ormai da tempo il paradigma BYOD, “bring your own device”, la strategia che consente a dipendenti, partner commerciali e altri utenti di utilizzare un dispositivo scelto e acquistato personalmente per eseguire applicazioni aziendali e accedere ai dati. Sebbene sia una tendenza in crescita, esistono ancora barriere legali, culturali e pratiche all’adozione di dispositivi personali anche sul lavoro.

 

Software per spazi di lavoro innovativi e integrati

I responsabili IT sono determinati a trovare nuove strategie per mantenere un maggiore controllo e garantire al contempo la soddisfazione degli utenti, qualunque sia il device utilizzato. Ecco perché, sempre secondo Gartner, fino al 2024 le organizzazioni saranno costrette ad accelerare i piani di trasformazione digitale del business per adattarsi a un mondo che prevede un’adozione sempre maggiore del lavoro da remoto e dei digital touchpoint. Beta 80 aiuta a raggiungere questo obiettivo, con un’offerta di soluzioni software pensate per accompagnare le organizzazioni nella digital transformation e abilitare spazi di lavoro innovativi e integrati.

Se la pandemia ha insegnato una cosa è che le organizzazioni che operano con infrastrutture legacy faranno fatica a soddisfare le aspettative dei clienti che sono stati costretti a passare al digitale. L’investimento a lungo termine nell’IT non interessa più solo il lavoro in sede, ma anche quello da remoto: l’obiettivo è ottenere una produttività costante dei dipendenti e una migliore esperienza ai clienti. Il nuovo modo di lavorare spinge verso soluzioni basate sul cloud, reti comuni a livello aziendale e sicurezza persistente.

 

Affidarsi al cloud per una modalità di lavoro davvero “smart”

Per rendere davvero “smart” un’azienda e i suoi lavoratori, occorre innanzitutto un’infrastruttura tecnologica adeguata a sostenere e rendere efficace il lavoro svolto da remoto: flessibilità e autonomia nella scelta di spazi e orari, lavoro per obiettivi, migliore gestione dell’equilibrio tra vita privata e vita professionale.

Per raggiungere questi obiettivi, occorre guardare alle potenzialità offerte dal cloud: la “nuvola”, infatti, è il primo grande alleato della nuova modalità di lavoro “intelligente”, in cui è possibile accedere alle informazioni, archiviare i dati e lavorare in team, ricorrendo a risorse software e hardware fruite in remoto e disponibili su richiesta. Proprio per facilitare una migliore gestione dello smart working, Beta 80 aiuta le aziende a far migrare sul cloud utenti, contenuti di posta, documenti e asset, mantenendo l’integrazione con i sistemi di gestione delle identità aziendali.

La sua attività di consulenza non si limita al profilo tecnologico, ma investe anche quello legato ai processi, accompagnando le organizzazioni nell’adozione dei nuovi sistemi, nella definizione della governance e della security posture. L’obiettivo è riuscire a sfruttare il massimo potenziale di tutti gli strumenti, garantire il più alto livello di sicurezza possibile e assicurare il pieno controllo delle soluzioni, per soddisfare le esigenze dell’azienda e delle sue persone.

 

Personalizzare l’esperienza per facilitare il lavoro

Nell’era del lavoro ibrido il primo passo che le aziende possono compiere per migliorare le prestazioni è quello di basarsi sulle proprie esigenze: oltre l’80% dei leader incaricati della strategia di trasformazione digitale intervistati da KPMG è convinto che non ci sia nulla di più urgente che collegare i lavoratori tra loro in modo più fluido online e ha dichiarato di voler investire in strumenti di collaborazione.

D’altronde, personalizzare l’esperienza dei dipendenti è ormai uno standard per la maggior parte delle organizzazioni. Offrire ai dipendenti la flessibilità di scegliere quando e dove lavorare è un modo per dimostrare che si sta investendo sulle persone, tenendo conto delle loro esigenze e aspirazioni. Secondo l’ultima Pulse Survey di PwC, l’82% dei responsabili delle risorse umane ha già adottato o ha in programma di espandere in modo permanente il lavoro a distanza per i ruoli che lo consentono.

Beta 80 offre soluzioni e strumenti su misura, pensati insieme all’utilizzatore, per creare spazi di lavoro che integrino ufficio e postazioni a distanza. Il ricorso al cloud permette un rapido adeguamento ai picchi di lavoro senza impattare sull’esperienza utente, dal momento che il lavoratore può adattarne l’uso alle proprie esigenze, personalizzando le applicazioni e accedendo ai dati da qualsiasi luogo.

L’utilizzo di piattaforme di cloud computing, come quelle del pacchetto Microsoft 365 che sono parte dell’offerta di adoption di Beta 80, facilitano la collaborazione e il lavoro in team. Con la suite Microsoft Viva e le piattaforme di messaggistica e video call come Microsoft Teams ogni collaboratore può accedere ai dati e modificare i file in tempo reale, ovunque si trovi, restando in contatto con i colleghi.

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