Magazine / Employee Experience 31 agosto 2022

Produttività aziendale: cos’è e come ottimizzarla

Prodotti realizzati e risorse impiegate. È nel rapporto tra questi due fattori che si individua, con formula classica, il concetto di “produttività aziendale”, ovvero la misura economica che certifica lo stato di salute di un’azienda. Più alta è la produttività, maggiori saranno i guadagni e, dunque, anche le prospettive di crescita dell’impresa.  

Nel calcolo rientrano diversi fattori: quantità e qualità dei prodotti o servizi realizzati, tempo impiegato per produrli, numero di addetti, competenze delle persone incaricate, strumenti a disposizione. L’organizzazione del lavoro, unita alla disponibilità di risorse tecnologiche capaci di abilitare nuove modalità di lavoro, incide oggi in misura determinante sulle capacità produttive di un’azienda. A maggior ragione nel moderno workplace ibrido, dove sempre più spesso a fare la differenza non è solo quanto si produce, ma come.  

Lo confermano le statistiche sperimentali dell’Istat su digitalizzazione delle imprese e indicatori di performance economica. Secondo lo studio, gli investimenti delle imprese in tecnologie dell’informazione e della comunicazione che impattano sui processi di produzione rappresentano un’importante leva per la crescita della produttività aziendale. Esiste, insomma, una correlazione positiva tra l’adozione delle tecnologie e la produttività del lavoro, che si è intensificata negli ultimi anni. 

 

La produttività aziendale nel nuovo ambiente di lavoro 

L’esperienza vissuta durante la pandemia è stata, infatti, utile per rivalutare i modelli organizzativi di luogo e di orario in modo più coerente con le esigenze dell’organizzazione e delle sue persone. Secondo l’Osservatorio sullo Smart working del Politecnico di Milano, a seguito dell’adozione del cosiddetto lavoro agile, più della metà delle grandi imprese italiane ha riscontrato una crescita dell’efficienza e dell’efficacia nel lavoro.  

L’accelerazione impressa alla trasformazione digitale ha coinciso con un cambiamento di prospettiva, che ha indotto le aziende a riconsiderare il proprio tradizionale funzionamento e a investire in strumenti nuovi per semplificare le attività quotidiane, risparmiare tempo e ridurre i costi. Ottenendo in cambio una maggiore affidabilità e sicurezza dei risultati e una migliore esperienza di lavoro per dipendenti e manager. Anche al di fuori dell’azienda. 

La flessibilità è diventata, infatti, un fattore chiave per la produttività. Secondo la Digital Worker Experience Survey, condotta nel 2021 da Gartner, il 43% dei lavoratori ritiene che la flessibilità dell’orario di lavoro aiuti a raggiungere una maggiore produttività. La disponibilità di nuove tecnologie e di device aggiuntivi rispetto a quelli tradizionalmente impiegati in ufficio ha permesso al 26% delle persone intervistate di essere più produttive. Chi, al contrario, dichiara di aver visto diminuire la propria produttività, individua proprio in problemi di connettività e cambiamenti tecnologici mal gestiti i motivi principali di questo calo. 

 

Come migliorare la produttività aziendale 

Tocca, quindi, alle aziende che vogliano dirsi davvero innovative adottare le migliori soluzioni per consentire ai dipendenti di lavorare efficacemente nella nuova era del lavoro da ogni dove. Sempre secondo Gartner, nella transizione verso un modello di lavoro ibrido le organizzazioni devono passare da un’organizzazione office-centric a una human-centric, che abbracci esperienze di lavoro flessibili, collaborazione ed empatia.  

Si tratta, innanzitutto, di ridefinire le priorità del lavoro e adeguare gli obiettivi in funzione delle nuove modalità. Il modern workplace ha bisogno, infatti, di soluzioni ad hoc per ottimizzare i tempi di attività, rispondere alle esigenze di mobilità e garantire al contempo la sicurezza dei dati aziendali. Soluzioni di collaboration, communication e conferencing, soprattutto se in cloud, contribuiscono a ridurre la complessità e velocizzare i processi, ottimizzando riunioni e meeting virtuali, dimezzando il numero di e-mail e migliorando i tempi di gestione dei clienti: e di conseguenza la produttività aziendale.  

Fondamentale è poi verificare il benessere e l’engagement dei dipendenti. Costruire una buona employee experience è il primo passo per rafforzare il coinvolgimento delle persone e attrarre nuovi talenti che possano arricchire il bagaglio di competenze dell’azienda. Riconoscere il contributo dei dipendenti, semplificando le loro attività quotidiane, significa disegnare un luogo di lavoro moderno, sicuro e produttivo. Uno spazio che rispecchi i bisogni specifici dell’azienda e la accompagni nella crescita. 

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