
-
compliance normativa. Il DORA - Digital Operational Resilience Act impone standard elevati in termini di resilienza operativa (monitoraggio, individuazione della root cause, reporting, ecc.);
-
operazioni in real time. I sistemi legacy non sono pensati per supportare servizi digitali in tempo reale (come quelli richiesti, ad esempio, da A2A o BNPL), in quanto causano latenze elevate e scarsa reattività;
-
scalabilità. L’aumento dinamico delle risorse elaborative è molto limitato, in quanto le modifiche richiedono interventi pianificati in anticipo e strutturati.
-
Time-to-market. La risposta alle esigenze del mercato è lenta, e l’adozione delle nuove tecnologie avviene con un’inerzia non compatibile con le attese dei consumatori.
Risulta evidente come la mancanza di modularità, tipica dei sistemi legacy, renda difficoltosa l’orchestrazione di processi di business end-to-end, che allinei le esigenze del business all’IT, come nel caso della payment modernization.
Servizi che necessitano di scambi dati continui, di frequenti aggiornamenti delle funzionalità (per garantire un’ottima Customer Experience) e di elevata standardizzazione non sono compatibili con architetture a silos informativi, non integrate e non modulari.
Payment modernization: ecco le soluzioni
Per assecondare il processo di cambiamento, le aziende del Finance devono assicurare, come detto, l’interoperabilità tra applicativi e piattaforme, appartenenti anche ad aziende diverse, garantendo, al tempo stesso, la sicurezza delle transazioni e la fluidità di interazione. Ciò significa, nel concreto, scegliere approcci e tecnologie molto precise, tra cui:
-
Integrazione via API – Application Programmable Interface. Le API consentono di interfacciare in modo diretto applicazioni diverse, definendo, ognuna, le funzioni attivabili e il relativo formato dei dati. Ciò risulta essenziale per la conformità alla PSD3 - Payment Services Directive 3, la normativa UE che stabilisce le regole per i fornitori di servizi di pagamento non bancari.
-
Orchestrazione centralizzata dei flussi. Attraverso piattaforme di Workload Automation, è possibile automatizzare, controllare e documentare l’esecuzione dei processi e il trasferimento dei dati. Si pensi, ad esempio, all’open finance e alla normativa FiDA - Financial Data Access, che regolano l’accesso e la condivisione dei dati finanziari tra enti diversi: la schedulazione “intelligente” garantisce la disponibilità dei dati ai soggetti interessati in tempo reale. Inoltre, la WLA consente il monitoraggio avanzato dei flussi, utile anche per generare report e audit trail richiesti da normative come MiCAR, se applicabile al contesto crypto-compliant
-
Adozione di architetture componibili. Lo sviluppo basato su microservizi, eventi, container, o, infine, tecnologie cloud-native, è centrale per la payment modernization. Tali approcci consentono, infatti, di disegnare processi modulari, composti da un insieme di singole funzionalità applicative standardizzate, attivabili all’occorrere di determinati eventi, in un ambiente di elaborazione ad alta affidabilità e con risorse scalabili secondo le esigenze. Una tale architettura, necessaria con i nuovi sistemi di pagamento è, nei fatti, non realizzabile difficilmente realizzabili con i sistemi legacy.
Tale evoluzione apre la strada ad un uso avanzato della Workload Autmation, in quanto le funzioni e i dati sono facilmente accessibili, i processi possono essere eseguiti end-to-end senza alcun intervento umano e, infine, possono essere facilmente integrati con gli altri applicativi aziendali coinvolti nel processo di business (OMS - Order Management System, ERP – Enterprise Resource Planning, ecc.). La WLA risulta particolarmente efficaci nell'orchestrare l'esecuzione automatica di attività complesse e schedulate, garantendo affidabilità e scalabilità. I sistemi legacy non permettono tale flessibilità e risultano essere un ostacolo alla Digital Transformation.
Nuovi sistemi di pagamento: quali sono i vantaggi
Le aziende sono consapevoli che l’automazione dei processi è centrale per massimizzare i benefici introdotti dagli APM. Non è casuale, infatti, che le ricerche di settore mostrino come, nel 2025, i sistemi legacy siano considerati un ostacolo alla trasformazione digitale nel 90% dei casi. Ciò impedisce alle aziende di ottenere i benefici immediati che comporta l’automazione dei flussi, tra cui troviamo:
-
tracciabilità dei flussi;
-
facilità di auditing;
-
integrazione facilitata con i partner e con le aziende Fintech e Insurtech;
-
riduzione del TCO – Total Cost of Ownership, legato ai molteplici adeguamenti normativi.
Il fardello costituito dai sistemi legacy è elemento a cui prestata molta attenzione, in quanto la payment modernization non si ottiene con l’aggiunta di nuove app sui dispositivi più moderni, ma con la revisione dei processi di back-end e una revisione organizzativa e di governance dei flussi IT/Business, senza la quale non è possibile una reale modernizzazione e il raggiungimento dei benefici che questa comporta.