Migliorare l'agilità aziendale con la modernizzazione dei sistemi legacy
La modernizzazione dei sistemi legacy è oggi un pilastro fondamentale per la trasformazione digitale delle imprese. In un contesto in cui l’agilità, la velocità di risposta e la resilienza operativa sono diventate priorità strategiche, mantenere infrastrutture e applicazioni obsolete significa frenare l’innovazione e ridurre la competitività.
Sistemi legacy: cosa sono e come evolverli per supportare il business
Per sistema legacy si intende una componente IT – hardware, applicazione o processo – basata su tecnologie datate che non riescono più a supportare i modelli flessibili e veloci del business digitale. Molte aziende, tuttavia, esitano a intervenire: i timori principali riguardano il rischio di perdere investimenti passati o di compromettere sistemi che “funzionano ancora”. Altri ostacoli derivano da lock-in tecnologici, problemi di compatibilità o limitazioni contrattuali con i vendor.
Eppure, mantenere inalterati i sistemi legacy significa limitare la propria capacità di innovare. Per soddisfare clienti sempre più esigenti e mercati in evoluzione, servono processi efficienti, rapidità di delivery, resilienza e capacità di reagire ai cambiamenti riducendo l’impatto economico. La Digital Transformation, per essere efficace, deve poggiare su sistemi informativi moderni, scalabili e aperti all’integrazione con nuove tecnologie.
La rivoluzione del cloud computing rispetto ai sistemi legacy
Il paradigma as-a-service ha ridefinito l’intero modo di concepire l’IT. L’adozione del cloud computing consente di superare i limiti dei sistemi legacy grazie a elasticità, scalabilità, velocità di implementazione e pagamento a consumo.
A livello architetturale, l’evoluzione è stata radicale: dal mainframe centralizzato degli anni ’60, al modello client-server degli anni ’80, fino agli ambienti cloud e mobile che dominano il panorama del 2025. Il cloud journey delle imprese prevede due direttrici principali: cloud privato, basato su virtualizzazione e automazione delle risorse interne; cloud pubblico, che consente di affittare potenza computazionale e servizi da provider esterni.
Oggi la tendenza è verso architetture ibride e multicloud, che combinano più ambienti per garantire continuità operativa, ridondanza e massima flessibilità. Il risultato è un’IT più agile, dove le risorse sono orchestrate in modo centralizzato e adattivo alle esigenze del business.
Gli ambienti multicloud sostituiscono i sistemi legacy
I sistemi legacy vengono progressivamente sostituiti da servizi IT distribuiti nelle diverse forme: Infrastructure-as-a-Service (IaaS) per l’hardware e la gestione infrastrutturale; Platform-as-a-Service (PaaS) per ambienti di sviluppo e test; Software-as-a-Service (SaaS) per le applicazioni gestite in cloud.
Questo modello consente ai team IT di concentrarsi sull’innovazione e sulla creazione di valore, demandando ai provider cloud la manutenzione, l’aggiornamento e la sicurezza. Il passaggio da CapEx a OpEx migliora il controllo dei costi, trasformando la spesa IT in un modello sostenibile e scalabile.
Esempi di sistemi legacy modernizzati
Le piattaforme ERP sono l’esempio più evidente di modernizzazione in atto. Dai sistemi monolitici on-premise si è passati a soluzioni modulari in cloud, basate su microservizi e containerizzazione, che permettono aggiornamenti rapidi e una ricchezza funzionale in continua evoluzione.
Anche i mainframe – ancora oggi diffusi in settori come finanza, pubblica amministrazione e utilities – stanno affrontando percorsi di migrazione verso il cloud o di integrazione con servizi cloud-native. Secondo i dati 2025 dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, oltre il 60% delle grandi imprese italiane ha già avviato progetti di modernizzazione dei sistemi core, puntando su strategie ibride e approcci progressivi per contenere i rischi operativi.
Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella modernizzazione dei sistemi legacy
Nel 2025, la modernizzazione applicativa è sempre più guidata dall’Intelligenza Artificiale. Gli algoritmi di machine learning e AI generativa vengono utilizzati per analizzare il codice legacy e suggerire refactoring automatico, ottimizzare i processi di migrazione al cloud e migliorare le prestazioni e la sicurezza post-migrazione.
Strumenti di AI-assisted code transformation, sviluppati anche nell’ambito dei programmi europei di ricerca, permettono oggi di automatizzare fino al 40% del lavoro di aggiornamento software, riducendo tempi e costi. L’AI è inoltre essenziale per creare sistemi predittivi di governance IT, che anticipano guasti, inefficienze o vulnerabilità nei sistemi modernizzati.
Quando mantenere un sistema legacy: fattori da considerare
Non sempre la sostituzione è la scelta migliore. In alcuni casi è possibile mantenere e ottimizzare un sistema legacy se supporta processi critici difficilmente replicabili, è ancora sicuro, stabile e conforme ai requisiti normativi, i costi di migrazione superano i benefici a breve termine, o se è integrato in architetture ibride attraverso API e middleware moderni.
Il principio guida è valutare il TCO (Total Cost of Ownership) e il ROI dell’ammodernamento, pianificando un percorso graduale che minimizzi i rischi operativi.
Governance, sicurezza e compliance nei sistemi legacy
La modernizzazione non è solo una questione tecnologica: è anche un tema di governance e cybersecurity. Molti sistemi legacy non rispettano più gli standard di sicurezza informatica, di protezione dei dati (GDPR) e di resilienza operativa richiesti dalle normative europee come DORA e NIS2.
Per questo motivo, ogni progetto di modernizzazione deve includere assessment di sicurezza, piani di continuità operativa e disaster recovery integrati e controlli di compliance costantemente aggiornati. Il ruolo dell’IT Governance è quindi garantire visibilità, controllo e accountability lungo tutto il ciclo di vita delle applicazioni modernizzate, riducendo i rischi e favorendo la conformità ai requisiti europei.
Approcci pratici alla migrazione e modernizzazione dei sistemi legacy
Le strategie di modernizzazione possono seguire diversi approcci: Rehosting (lift and shift) – spostamento dell’applicazione nel cloud senza modifiche sostanziali; Replatforming – aggiornamento parziale per sfruttare meglio le risorse cloud; Refactoring – riscrittura del codice in linguaggi moderni e architetture a microservizi; Rebuilding – ricostruzione totale con tecnologie cloud-native; Replacing – sostituzione con una soluzione SaaS evoluta.
La scelta dipende da fattori come complessità, criticità del sistema, budget e obiettivi di business. Una roadmap chiara, supportata da un partner esperto, consente di ridurre i tempi di transizione e garantire la business continuity.
Nel 2025, modernizzare i sistemi legacy non è più un’opzione ma una necessità strategica per garantire agilità, efficienza e sicurezza. L’obiettivo non è solo aggiornare la tecnologia, ma trasformare l’intero modello operativo aziendale, integrando cloud, AI e governance intelligente in un ecosistema digitale resiliente e sostenibile.
Frequently Asked Questions
Perché le aziende continuano a usare sistemi legacy?
Perché spesso sono stabili e collaudati, supportano processi critici e la loro sostituzione può essere complessa o costosa.
Quali sono i principali rischi associati ai sistemi legacy?
Come faccio a capire se il mio sistema legacy va modernizzato o mantenuto?
Quali settori sono più influenzati dai sistemi legacy e perché?