IT-Alert: il sistema di allarme pubblico della Protezione Civile in 5 punti

IT Alert

La Protezione Civile ha recentemente attivato un nuovo sistema di allarme pubblico che, nei casi di gravi emergenze e catastrofi imminenti o in corso, permette di informare la popolazione coinvolta per favorire l’adozione delle misure di protezione.

Il sistema si chiama IT-Alert ed è nato con l’obiettivo di integrare le modalità di informazione e comunicazione già utilizzate dal Servizio Nazionale della Protezione Civile per consentire la diramazione rapida delle informazioni su una situazione di emergenza.

Ma di cosa si tratta esattamente? Proviamo a spiegarlo rispondendo a 5 domande fondamentali:

  1. Come funziona?

  2. Quale tecnologia utilizza?

  3. Quanto durerà la sperimentazione?

  4. In quali situazioni di emergenza saranno inviate le notifiche IT-Alert?

  5. Come garantire l'integrazione con altre piattaforme per la gestione dell’emergenza?

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Come funziona IT-Alert

IT-Alert prevede l’invio di sms direttamente sui dispositivi mobili intercettati nell'area coinvolta in una situazione di emergenza grave o un evento catastrofico imminente o in atto, senza la necessità di installare alcuna App. In tal modo, si promuove una rapida diffusione delle informazioni tra le persone presenti nella stessa area e si riduce al minimo l'esposizione al pericolo sia a livello individuale che collettivo. Nella fase sperimentale, l’unico titolato ad inviare messaggi usando IT-Alert è il Dipartimento di Protezione Civile. Tuttavia, successivamente, tutte le componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile potranno utilizzare direttamente il sistema.

Per ricevere i messaggi IT-Alert non è richiesta alcuna azione da parte dell'utente. Anche se la funzione IT-Alert, presente nella sezione avvisi di emergenza sui diversi dispositivi, dovesse essere disattivata, i messaggi giungerebbero comunque a destinazione. I cittadini, infatti, ricevono un messaggio di testo, accompagnato da un suono ben riconoscibile con mittente “IT-Alert”.

 

La tecnologia usata da IT-Alert

Le notifiche IT-Alert vengono diffuse tramite cell-broadcast. Ogni cellulare collegato alle celle delle reti dei provider di telefonia mobile, quando è acceso, è in grado di ricevere un messaggio da "IT-Alert". La tecnologia del cell-broadcast, su cui si fonda tale sistema, permette di inviare i messaggi all'interno di un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, creando un'area che corrisponde il più possibile a quella interessata dall'emergenza.

La particolarità di tale sistema è che è in grado di funzionare anche in situazioni di copertura limitata o di sovraccarico della banda telefonica. L’unico limite al ricevimento delle notifiche IT-Alert si registra quando i dispositivi mobili risultano spenti, in modalità silenzioso o sono privi di campo.

Quanto durerà la sperimentazione di IT-Alert

La sperimentazione di IT-Alert è iniziata a giugno del 2023 e proseguirà fino al 13 febbraio 2024. Diverse sono state le aree coinvolte in questa prima fase di test: Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria, Emilia-Romagna, Bolzano e Trento.

Il test mira a presentare IT-Alert come un innovativo sistema di allarme pubblico, finalizzato a raggiungere le aree colpite in caso di gravi emergenze e imminenti catastrofi. Durante la sperimentazione, infatti, sono state realizzate campagne di informazione, sia per le Amministrazioni sia per i cittadini, per spiegare scopi e funzionamento di IT-Alert per le attività di protezione civile.

In quali situazioni di emergenza saranno inviate le notifiche IT-Alert

IT-Alert è stato sviluppato per fornire comunicazioni e istruzioni operative specifiche per ciascun tipo di rischio:

  • maremoto generato da un sisma

  • collasso di una grande diga

  • attività vulcanica;

  • incidenti rilevanti in stabilimenti industriali

  • incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica

  • precipitazioni intense

La sua capacità di adattarsi a differenti scenari di emergenza lo rende uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza e la protezione delle persone nelle situazioni più critiche.

Come garantire l'integrazione con altre piattaforme per la gestione dell’emergenza

IT-Alert presenta diversi limiti, compresi quelli legati all'incertezza dei fenomeni naturali, alla complessità scientifica, alle capacità tecnologiche disponibili e alle circostanze in cui si devono prendere decisioni in situazioni di emergenza che richiedono risposte immediate. Questo significa che il sistema IT-Alert deve poter essere facilmente coordinato con altre fonti di informazione, tra cui tutte le componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile, e le piattaforme per l’Emergency & Crisis Management, in modo da fornire una comunicazione sinergica e completa in situazioni di crisi.

Dal punto di vista tecnologico, il metodo di integrazione è l’utilizzo dei messaggi CAP (Common Alerting Protocol) già adottato per diffondere messaggi da allarme. A livello procedurale non è invece ancora chiaro quali saranno le modalità di attivazione di IT-Alert al di fuori del Dipartimento e bisognerà in tal senso attendere la fine della sperimentazione.

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La piattaforma di Beta 80 Safety 1st, pensata per le Sale Operative di Protezione Civile, è già in grado di ricevere e pubblicare messaggi CAP ed è quindi già integrabile con il sistema IT-Alert.

Tuttavia, l’effettiva integrazione avverrà a seguito della redazione e dell’approvazione di un protocollo operativo ufficiale, volto a determinare responsabilità, ruoli e situazioni in cui il sistema può essere attivato.

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