Gestione allarmi: procedure automatiche e manuali, come coordinarle al meglio

Nelle varie organizzazioni aziendali e industriali, quando si verificano errori o ritardi nella gestione allarmi, che i sistemi di sicurezza fisica inviano alla control room, le conseguenze possono essere diverse, e di diversa entità e gravità, a seconda delle risorse e dei soggetti coinvolti: una gestione allarmi inefficiente può compromettere la sicurezza fisica degli asset, ma anche l’incolumità del personale, e mettere a rischio la continuità operativa aziendale. Senza contare che persistere nell’attuazione di risposte tardive e inefficaci alle emergenze, a causa di una gestione allarmi non razionale, nel lungo periodo, finisce per ingenerare un’immagine negativa sulla capacità di un’azienda di gestire gli allarmi e mitigare potenziali incidenti. Ciò poi si riflette sulla reputazione dell’organizzazione nel suo complesso. Pertanto, è fondamentale riuscire a controllare e coordinare al meglio la gestione allarmi, orchestrando con la massima efficienza ed efficacia procedure d’intervento automatiche e manuali per minimizzare i danni degli incidenti.
Inadeguata gestione allarmi, dai danni economici ai rischi per il personale
In caso di allarmi incendio, allagamento o intrusione in un sito sensibile, un intervento non tempestivo spesso si traduce in un aumento dell’entità dei danni subiti da edifici, macchinari, attrezzature, materie prime, prodotti finiti. Il danneggiamento o la distruzione di tali beni comporta perdite economiche, ma può significare anche interruzioni della produzione, con conseguenti costi di ripristino delle infrastrutture, ritardi nelle consegne e mancati guadagni. Quando si verificano fughe di gas, esalazioni di sostanze chimiche, esplosioni, incendi o altri incidenti, le persone presenti nell’area possono subire intossicazioni, lesioni, o perdere la vita. Inoltre, una gestione allarmi inadeguata può creare panico e disordine tra il personale, ostacolando le operazioni di evacuazione e di risposta all’emergenza. Legalmente, l’organizzazione interessata può essere ritenuta responsabile per i danni dell’incidente causati da negligenza o gestione allarmi inefficiente.
Quali cause producono le inefficienze
Le inefficienze nella gestione degli allarmi dipendono da una serie di fattori, spesso interconnessi, che compromettono la capacità di un'organizzazione di rispondere in maniera tempestiva ed efficace alle minacce alla sicurezza fisica. A livello infrastrutturale, ad esempio, i differenti sistemi di sicurezza (controllo accessi, antintrusione, videosorveglianza) possono risultare non integrati e incapaci di comunicare tra loro, non centralizzati, complicando il compito degli operatori nella sala controllo di ottenere una visione chiara e completa di ciò che sta accadendo e dove, per coordinare gli interventi nel modo migliore. Può accadere che i sistemi di sicurezza non siano in grado di garantire un monitoraggio costante per problemi tecnici e di rete, ritardando il rilevamento degli eventi e incidenti. Ai ritardi nella raccolta degli allarmi e nella comprensione delle informazioni si aggiungono procedure di risposta alla segnalazione di allarme non ben strutturate e aggiornate che generano confusione, portando ad azioni tardive e inefficaci. Non vanno poi trascurati i problemi di insufficiente formazione del personale addetto alla gestione allarmi, e la scarsa consapevolezza che, in vari casi, i security manager hanno delle carenze nelle procedure di sicurezza.
Procedure coordinate di gestione allarmi
Al fine di tutelare la sicurezza fisica di asset industriali e risorse umane è cruciale implementare una strategia di gestione allarmi ottimizzata che, come tale, contempli la corretta integrazione e coordinamento di tecnologie e procedure automatiche e manuali per controllare le segnalazioni e intervenire nella gestione degli incidenti. Le procedure automatiche possono attivare procedure manuali, mentre queste ultime sono utili anche in caso di malfunzionamento delle prime.
Le procedure automatiche di gestione allarmi devono naturalmente poter contare su infrastrutture tecnologiche di sicurezza preesistenti, moderne (sistemi di videosorveglianza con video analisi intelligente, sensori di rilevamento incendi, sensori antintrusione, sensori di fumo, temperatura, rumore, vibrazioni, apparati di controllo accessi tradizionale o biometrico, ecc.), attivate e gestite autonomamente dai sistemi: tuttavia, il cuore dell’automazione deve necessariamente risiedere in una piattaforma PSIM (physical security information management), appositamente progettata per integrare tutti i sistemi di sicurezza fisica, e amministrarli in modalità centralizzata all’interno della sala controllo, analizzando e coordinando in tempo reale sensori di allarme, controllo accessi, telecamere.
Grazie alla piattaforma PSIM diventa possibile ottimizzare e accelerare la gestione allarmi e le risposte agli incidenti, perché l’aggregazione dei segnali d’allarme e dei dati provenienti dai diversi sistemi aiuta gli operatori della sala controllo ad aumentare la ‘consapevolezza situazionale’ (situational awareness), a comprendere all’istante l’evolversi degli eventi, e a individuare le priorità di pericolo verso cui indirizzare i soccorsi. Attraverso questo fondamentale supporto decisionale, che aiuta a valutare meglio ciò che sta accadendo, il centro di controllo è in grado di prendere decisioni più informate, e fornire al personale sul campo dettagli e istruzioni precise in base alla situazione e alla gravità dell’evento.
In questo modo è possibile ridurre i tempi di reazione e risposta all’incidente di sicurezza, contenendo e mitigando i danni, anche perché le funzionalità di workflow management fornite dalla piattaforma PSIM consentono di guidare in maniera oggettiva, passo dopo passo, gli operatori della sala controllo, che riescono così a pianificare più razionalmente quali procedure attuare, e quali risorse mobilitare sul campo, senza commettere gravi errori di valutazione. I benefici generati dall’implementazione di una piattaforma PSIM sono misurabili soprattutto in termini di miglioramento della sicurezza fisica, quindi di maggior salvaguardia di persone e asset, ma si traducono anche in una riduzione dei costi economici degli incidenti, e nel rafforzamento dell’immagine e della reputazione aziendale.
Procedure manuali, il valore della capacità di giudizio umana
Le procedure automatiche di gestione allarmi portano in sé il vantaggio della rapidità di reazione, ma non sono quasi mai isolate, disgiunte da quelle manuali, che le completano con il valore unico della supervisione umana e con l’azione diretta di personale specializzato, in grado di intervenire sul campo e risolvere un problema. Nella control room, gli operatori possono ricevere e verificare le notifiche di allarme, analizzando le informazioni disponibili e valutando la gravità dell’allarme stesso anche sulla base di osservazioni visive tramite telecamere o ispezioni dirette sul posto. Possono decidere come rispondere all’incidente, comunicando con il personale e coordinando le operazioni di squadre di intervento interne e team di soccorso esterni. Il personale umano può inoltre compilare manualmente rapporti sulle azioni attuate, e registrare dati e informazioni utili ad aggiornare e migliorare le procedure di sicurezza. Infine, può eseguire indagini post evento per determinare le cause dell’allarme, identificando punti vulnerabili nell’infrastruttura di sicurezza.