Nell’affrontare una situazione di emergenza il fattore tempo è determinante. E il sistema software al quale ci si affida può fare la differenza nel contrarre i tempi e rendere le azioni di intervento tempestivo.
Ciò vale in particolar modo per enti che lavorano ogni giorno al fine di prevenire e reagire alle emergenze, in difesa e supporto della popolazione, come ad esempio la Protezione Civile.
Tuttavia, esistono altri strumenti nella gestione di emergenze estese e delle attività di prevenzione, che potrebbero far la differenza. Una di queste è l’analisi spaziale.
L’analisi spaziale nella gestione delle emergenze
Beta 80 Group, da trent’anni leader nelle soluzioni per l’Emergenza Sanitaria, dal 2012 ha esteso la sua area d’azione proprio alle sale operative della Protezione Civile e si è resa conto che il tempo non è l’unico fattore da tenere in considerazione in questo contesto.
È, infatti, altrettanto importante comprendere l’emergenza che si sta affrontando e la sua dimensione a livello spaziale. Se, ad esempio, ci si trova a gestire un’alluvione, è utile comprendere l’estensione dell’area alluvionata, delle aree danneggiate e il livello di danno. Nel caso di fenomeni franosi, soprattutto quelli a cinematica lenta, è, invece, necessario comprendere quale sarà l’evoluzione del fenomeno e quali aree potranno essere coinvolte in un ipotetico futuro.
Ma come si effettua un’analisi spaziale?
Affidarsi alla raccolta di segnalazioni degli utenti non è sicuramente sufficiente, dotarsi di reti di monitoraggio molto capillari può essere poco pratico. Ci siamo chiesti quindi quali siano gli altri strumenti disponibili per una centrale proattiva. Uno molto rilevante è costituito dalle immagini satellitari e la loro elaborazione. Un significativo numero di satelliti acuisce immagini ottiche ed immagini radar della Terra. Il confronto di sequenze di immagini radar scattate nella stessa posizione consente di misurare scostamenti e variazioni del terreno. Questa elaborazione è nota come analisi interferometrica.
Progetto NOCTUA: un’analisi spaziale accessibile e al servizio dei cittadini
È da questa considerazione che è nato il progetto NOCTUA, che ha come obiettivo quello di rendere più accessibili sia l’acquisto di immagini satellitari sia la loro elaborazione.
L’uso di immagini satellitari per affrontare l’emergenza è già consolidato. A livello Europeo, infatti, esiste il servizio Copernicus, che consente ad autorità nazionali di monitorare su richiesta grandi emergenze. Le autorità possono attivare la rete satellitare per effettuare mappature rapide di territori in emergenza ed avere una visione spaziale del fenomeno, spesso interpretabile solo attraverso una visione satellitare del quadro d’insieme.
Tuttavia, l’attivazione del sistema di emergenza Copernicus è molto costosa e riservata alle agenzie nazionali di gestione delle emergenze.
Il progetto NOCTUA, invece, ha lo scopo di realizzare satelliti a basso costo ed una piattaforma ICT in grado di offrire un servizio simile al Copernicus, ma su emergenze di scala minore, e quindi attivabile da autorità locali (es. le Regioni).
I principali vantaggi del Progetto NOCTUA sono:
- Drastica riduzione dei costi di gestione
- Accessibilità delle analisi sullo spazio anche per le emergenze minori
Il progetto, sperimentale, è ancora in fase di progettazione, ma acquisire consapevolezza di tutte le variabili in gioco è già di per sé un elemento di valore e potrebbe essere il volano per nuovi strumenti e metodologie di gestione delle emergenze e di previsione delle stesse.