Advanced Mobile Location (AML): cos’è e come funziona
La posizione del chiamante è uno dei dati fondamentali nella risposta alle emergenze. Proprio per questo sono nate diverse tecnologie per aiutare i cittadini e gli operatori a identificare automaticamente il luogo dell’emergenza. Tra queste troviamo la tecnologia eCall, progettata per avvertire i soccorsi direttamente dall’auto e l’Advanced Mobile Location (AML) per le chiamate d’emergenza da dispositivi mobili. Questa tecnologia, sviluppata a partire dal 2014, ha visto il contributo di enti quali EENA – European Emergency Number Association, ed è oggi uno standard riconosciuto a livello internazionale.
Advanced Mobile Location (AML): di cosa si tratta
AML è una tecnologia di cui sono dotati in automatico tutti gli smartphone con sistema operativo iOS o Android, in tutto il mondo. In caso di chiamata di emergenza, lo smartphone invia automaticamente i dati di posizione del chiamante alla Centrale che risponde alla chiamata. Le informazioni inviate consentono all’operatore di localizzare con estrema precisione la persona che sta effettuando la chiamata. Tali informazioni derivano dalle tecnologie satellitari GNSS - Global Navigation Satellite System, di cui il comune GPS – Global Positioning System, fa parte. Nelle aree urbane, dove l’alta densità di edifici potrebbe indebolire il segnale, il GNSS combina le informazioni con quelle della rete Wi-Fi a cui lo smartphone potrebbe essere collegato. L'AML, dunque, non è un’app che viene scaricata sullo smartphone dai vari store, ma è una funzionalità integrata nel dispositivo stesso e, di conseguenza, non richiede nessuna azione da parte dell’utilizzatore per essere attivato. L'AML utilizza il protocollo di trasmissione dell’SMS o, in misura molto minore, il protocollo HTTPS, tramite i quali trasmette le informazioni di posizione alla Centrale. L’invio dei dati non comporta nessuna spesa a carico dell’utente, ed è disponibile in tutti i Paesi che hanno implementato la tecnologia AML. Risulta evidente che il cittadino beneficia in diversi modi dell’AML:
-
funziona automaticamente
-
è sempre attivo
-
è gratuito
Va sottolineato, inoltre, che l’utilizzo di AML velocizza il soccorso: nel momento in cui la chiamata viene presa, la posizione è subito disponibile e i mezzi di soccorso più vicini possono essere allertati.
AML: a che punto siamo in Europa
Con la Direttiva n. 2018/1972, lo European Electronic Communications Code (EECC) ha reso obbligatorio per i Paesi UE, che le chiamate di emergenza provenienti da smartphone utilizzino, ove disponibili, i dati di posizione derivati dai dispositivi stessi. In conseguenza di ciò, a partire dal marzo 2022, tutti gli smartphone venduti in Europa devono poter trasmettere i dati di posizione del chiamante alla Centrale di Emergenza. Attualmente, tutti gli smartphone Android e iOS sono compatibili con AML, una tecnologia già adottata in oltre 30 Paesi nel mondo.
Per quanto riguarda lo specifico dell’Unione Europea, la tecnologia è implementata in quasi tutti i Paesi (incluso il Regno Unito), con diversi livelli di funzionalità, a seconda dell’operatore telefonico di riferimento. L’AML Report Card 2023 Update di EENA offre un dettaglio molto approfondito dei servizi disponibili, per ogni singolo operatore telefonico presente in ognuno degli Stati membri. Ciò è particolarmente importante per verificare funzionalità, quali, ad esempio, il roaming internazionale, o il Text-to-112 o equivalenti.
AML: le sfide dell’integrazione e il ruolo del CAD
I dati di localizzazione AML vengono forniti dallo smartphone, che invia la posizione ricevuta dal satellite, dalla cella telefonica o dal Wi-Fi, secondo algoritmi propri del sistema operativo (Android, iOS, ecc.). Inoltre, la sensibilità dell’antenna del dispositivo influisce sulla precisione dei dati trasmessi. Ne consegue che i dati di localizzazione non sono sempre omogenei, e dipendono da variabili non controllabili. Ciò rappresenta una sfida per le Centrali di Emergenza, a livello sia tecnologico che organizzativo:
-
CAD – Computer Aided Dispatch, Il software che controlla e coordina le attività della Centrale, deve gestire le informazioni ricevute in modo da riflettere con precisione la posizione del chiamante anche quando la qualità del segnale o la precisione variano tra dispositivi diversi. Il CAD deve integrare i dati in modo che gli operatori possano valutare e, se necessario, correggere la localizzazione.
-
Messaggistica SMS. Sebbene AML possa utilizzare sia i messaggi di testo (SMS) sia la rete internet (protocollo HTTPs), gli SMS sono spesso la modalità preferita. Tuttavia, poiché l'AML è uno standard, il contenuto dei messaggi di posizione è sempre lo stesso, indipendentemente dall'operatore. Il CAD deve quindi essere in grado di elaborare correttamente queste informazioni standardizzate trasmesse via SMS.
-
Formazione degli operatori. Il CAD deve essere in grado non solo di visualizzare la posizione del chiamante sulla mappa, ma di fornire indicazioni sulla precisione del dato, che, nell’arco di un brevissimo tempo, può arrivare da fonti diverse (GPS, cella telefonica, Wi-Fi), in funzione dell’algoritmo utilizzato. Sebbene la posizione fornita abbia un’elevata affidabilità, la certezza assoluta non può essere garantita, soprattutto in ambito urbano, in quanto vengono incrociate informazioni provenienti da GNSS, cella telefonica o Wi-Fi. La posizione viene evidenziata con un cerchio a raggio variabile, a seconda della confidenza sui dati. Occorre, pertanto, un’adeguata formazione degli operatori di Centrale: in funzione della precisione visualizzato sulla mappa, il call taker decide se e come chiedere confermare della posizione al chiamante. Poiché l’invio dell’SMS dipende dalla copertura di rete, occorre, inoltre, disporre di procedure alternative, come la richiesta di informazioni verbali o la triangolazione delle celle telefoniche.
La tecnologia AML è di interesse sovranazionale e richiede che tutti gli operatori telefonici dei paesi coinvolti si impegnino per favorire il roaming. Affinché l’AML funzioni fuori dal proprio paese sono necessari, infatti, accordi tra le istituzioni e le società di telecomunicazione per gestire in modo uniforme l’instradamento dei messaggi SMS. Associazioni, quali, ad esempio, EENA, monitorano costantemente i progressi fatti dai vari paesi nella direzione della standardizzazione, per garantire un servizio sempre più affidabile e preciso ai cittadini dell’Europa e del mondo.