DevOps e Retail: quali strumenti per nuove strategie di crescita?

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Nell’economia trasformata dall’emergenza pandemica, le società del settore Retail devono servire il mercato con velocità senza precedenti e si vedono costrette ad accelerare le iniziative di digitalizzazione. L’approccio DevOps allo sviluppo software, nel più ampio contesto della metodologia Agile, permette di abilitare rapidamente nuove applicazioni e servizi a supporto delle attività di business.

Ma come si implementa il modello DevOps e cosa significa esattamente? Qual è il rapporto con il framework Agile? Quali strumenti servono per una corretta esecuzione dei progetti, in linea con le necessità del Retail?

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Come implementare i principi Agile e DevOps

Nell’ambito dell’ingegneria software, la metodologia Agile nasce per ottimizzare la gestione dei progetti, accelerando i rilasci delle applicazioni e puntando alla collaborazione tra sviluppatori e utilizzatori.

Ci sono sostanzialmente due modalità per mettere a terra il modello Agile. La prima, secondo un approccio ormai datato, è una semplice scelta metodologica. Le attività di sviluppo e gestione del software vengono pianificate diversamente, con un’organizzazione per slot temporali e la partecipazione degli utenti alle riunioni, così da convalidare il lavoro effettuato e definire la lista successiva di priorità.

La seconda modalità, invece, prevede, oltre all’applicazione puramente metodologica dei principi Agile, anche il ricorso a strumenti tecnologici specifici per il DevOps. Nel corso degli anni, l’Information Technology è diventata una materia sempre più complessa e sofisticata, con l’avvento del cloud computing, l’esplosione del numero di applicazioni, la frammentazione in microservizi e l'utilizzo delle tecniche di containerizzazione. Quindi è stato praticamente indispensabile creare degli strumenti informatici che andassero a supportare la scelta metodologica Agile. Per gli sviluppatori non si trattava più solamente di organizzare le attività di progettazione secondo differenti modalità, ma di sfruttare le innovazioni tecnologiche per gestire la complessità IT e abilitare concretamente l’approccio Agile. Da qui, il termine DevOps sta a significare la stretta collaborazione tra il team dei Developers e il mondo delle IT Operations, con l’obiettivo di garantire la continuità e l’accelerazione dei processi di sviluppo software.

 

Gli strumenti per automatizzare la pipeline DevOps

Gli strumenti di Continuous Integration (CI) e Continuous Delivery (CD) permettono ad esempio di automatizzare il processo di sviluppo e distribuzione delle applicazioni, secondo un approccio basato su piccoli rilasci incrementali, tipico dell’Agile. I progettisti infatti sono chiamati a lavorare su una singola modifica o aggiunta di funzionalità, che sia rilevante (ovvero in grado di portare valore) e veloce da realizzare (in un arco temporale predefinito).

La metodologia Agile ha il pregio di agevolare e accelerare le attività di sviluppo, ma il tempo guadagnato viene perso nella fase successiva di rilascio in produzione. Il ricorso a strumenti DevOps invece permette di automatizzare l’intera pipeline a più livelli, dallo sviluppo alla delivery del nuovo codice.

Gli strumenti CI permettono ai programmatori di integrare nella mainline (il codice sorgente condiviso con tutti i developers che partecipano al progetto) le modifiche sviluppate, su base continuativa (anche più volte al giorno) e con la possibilità di testarne immediatamente la bontà.

Gli strumenti CD invece automatizzano la fase di rilascio, con un approccio incrementale, che permette di consegnare nuovo codice in modalità continua, rapida e affidabile.

 

DevOps in pratica: la pipeline tecnologica e i vantaggi di business

Sintetizzando l’intero processo, il nuovo codice sviluppato viene integrato e sottoposto alla fase di verifica con il supporto di strumenti automatici. Una volta convalidata la bontà del prodotto, il software viene rilasciato nei diversi ambienti che compongono la realtà del cliente. Qui gli utilizzatori finali, parte attiva di tutto il processo, hanno la possibilità di testare il prodotto, appurando che quanto rilasciato corrisponda ai requisiti funzionali. In caso di approvazione, entrano in gioco altri tools che permettono di automatizzare il rilascio in produzione della modifica.

Gli strumenti CI / CD rappresentano insomma la risposta informatica per concretizzare e cavalcare il trend Agile, già sperimentato a livello metodologico. Oggi si rivelano indispensabili per grandi aziende (come Facebook, ad esempio) che effettuano quotidianamente centinaia e centinaia di rilasci, con un ritmo impossibile da sostenere senza il supporto dell’automazione. Tuttavia, sono estremamente vantaggiosi per qualsiasi azienda che abbia la necessità di accelerare i processi di innovazione applicativa.

Da questo punto di vista, le imprese del settore Retail, bisognose di sviluppare nuovi servizi digitali per gestire sia l’organizzazione interna sia la relazione con il cliente, possono trarre importanti benefici dall’adozione di logiche DevOps e relativi strumenti CI / CD.

 

Quali competenze e professionisti per il DevOps nel Retail

Se gli strumenti per concretizzare le pratiche DevOps non mancano, la questione delle competenze è più sentita e complessa. Gli sviluppatori in grado di seguire il metodo necessitano di un’adeguata preparazione e di formazione continua. Gli strumenti IT a supporto del DevOps, infatti, sono sofisticati ed evolvono costantemente.

Per le società del Retail (ma più in generale per le aziende di qualsiasi settore) che intendono implementare un approccio DevOps, la scelta di rivolgersi a società specializzate potrebbe risultare l’opzione vincente. Il partner può infatti fornire al cliente figure professionali altamente preparate, consulenti e sviluppatori DevOps che dispongono di certificazioni tecniche e hanno la capacità di comunicare con gli addetti alle Operations interno all’azienda.

In questo contesto, la figura dell’architetto risulta avere un ruolo chiave nel decretare il successo delle iniziative DevOps.

Qualsiasi big player dell’informatica (da Microsoft ad Amazon) ha definito pipeline DevOps estremamente puntuali ed efficaci, che però richiedono una forte specializzazione da parte degli sviluppatori. Così difficilmente un programmatore specializzato su tecnologie Azure sarà altrettanto competente per altri ambienti. Anche i linguaggi di programmazione richiedono professionisti ad hoc e contribuiscono alla verticalizzazione delle competenze.

Un’azienda, pur investendo sulla formazione delle proprie risorse, probabilmente non riuscirà a coprire l’ampia gamma di opzioni DevOps. Ecco perché risulta fondamentale la presenza dell’architetto, ovvero di un professionista con uno sguardo più esteso, che riconosce le esigenze e le priorità aziendali, analizza i nodi della catena di sviluppo, pianifica correttamente la pipeline DevOps, seleziona gli sviluppatori da inserire nei progetti, individua le soluzioni tecnologiche ottimali grazie a una profonda conoscenza dell’offerta.

 

L’importanza di rivolgersi a partner DevOps specializzati

Rivolgersi a società terze per la realizzazione di iniziative DevOps permette quindi di avere a disposizione non soltanto un team di sviluppatori qualificato, ma anche un architetto esperto a guida dei progetti.

Le società del settore Retail, grazie all’esperienza del consulente, potranno quindi beneficiare di tutti i vantaggi di velocità, flessibilità ed efficacia promessi dal DevOps, traguardando gli obiettivi di migliore servizio alla clientela e crescita del business.

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