Sicurezza aziendale: approcci strategici e tattici a confronto

Che sia uno stabilimento o un ospedale, un centro logistico o di formazione, la sicurezza e la difesa del patrimonio aziendale sono sia un’esigenza necessaria, sia una sfida costante, a cui dare risposte concrete ed efficaci. Esse riguardano: infrastrutture; beni tangibili e intangibili; informazioni e dati; capitale umano e know how; proprietà intellettuale e brevetti.

Ciononostante, la Business protection all’interno delle organizzazioni viene il più delle volte percepita solo come un costo che si ripete e non un’attività che produce valore.

 L’ultimo rapporto Microsoft Digital Defense evidenzia che il 76% delle aziende non gestisce adeguatamente le vulnerabilità. La buona notizia è che la maggior parte delle organizzazioni prevede un aumento degli investimenti in sicurezza rispetto al 2023. Cloud security e Incident response sono tra le principali aree d’intervento e di spesa, entrambe sono una priorità per il 47% delle imprese, come rileva il report 2024 Cybersecurity Trends di Infosecurity Group.

La protezione degli asset aziendali, quindi, è un fattore critico di successo, un investimento strategico necessario a garantire la continuità operativa.  Per farlo, le organizzazioni devono adottare un approccio più strutturato e strategico, abbandonando l’approccio tattico, focalizzato più sul breve termine.

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Sistemi di gestione della sicurezza: i rischi di un approccio tattico

Adottare un approccio tattico significa ottenere una risoluzione parziale e temporanea delle criticità (effetto tamponamento) senza offrire una visione d’insieme del contesto, che aiuterebbe le organizzazioni a introdurre strumenti strutturati e di reale supporto. L’organizzazione, quindi, reagisce d’istinto introducendo soluzioni solo parziali e con un orizzonte a breve termine, risultando poco adeguate all’operatività ottimale dell’azienda e inefficienti da un punto di vista innanzitutto economico. Questo si verifica ad esempio, quando non si analizza profondamente il contesto organizzativo dell’azienda, non si indagano le cause che hanno generato un evento critico o non si dispone dei mezzi adeguati per risolverlo.

Una reazione "tattica" è l’indispensabile risposta rapida e mirata all’imprevisto, consente di limitare i danni, ripristinare quanto prima una situazione e condizioni di normalità operativa. Tuttavia, la mancanza di obiettivi strutturati e di una strategia a lungo termine per raggiungerli fa sì che le azioni tipiche di un approccio tattico cambino a seconda delle circostanze e delle urgenze di maggiore attualità.

 

Sicurezza in azienda: le caratteristiche di un approccio strategico

Un approccio strategico alla sicurezza aziendale, invece, richiede una pianificazione e interventi specifici e a più lungo termine, perché si concentra sul raggiungimento di obiettivi di protezione e sicurezza più ampi, impegnativi e complessi della mera gestione quotidiana dell’emergenza.

Un approccio strategico per la sicurezza aziendale prevede:

  • Pianificazione strategica, definire gli obiettivi e le priorità di un’azienda, e analizzare gli eventi che potrebbero influenzare l’operatività.

  • Analisi dei dati, per prevedere le minacce e migliorare la performance, sempre attraverso una pianificazione complessiva. Ad esempio, nel settore sanitario, mantenere standard di sicurezza per la sterilità e salubrità dei luoghi di lavoro è essenziale.

  • Salvaguardare il Core business, attraverso l’uso dei dati raccolti, per risolvere le criticità e individuare le aree di attività più redditizie.

Quando uno stabilimento, un ospedale, un centro logistico o finanziario, un ateneo adottano un approccio strategico per la gestione della sicurezza aziendale, significa che esiste una direzione chiara e precisa da seguire, e quindi un percorso fatto di azioni, interventi, tecnologie, formazione, per ottimizzare e massimizzare la Safety & Security.  In questi contesti, la protezione degli asset e delle risorse è considerata un investimento strategico che produce valore e sostiene la crescita aziendale.

 

Approccio strategico: perché è la scelta giusta

Se nell’ambito della protezione e prevenzione aziendale complessiva tutti i protagonisti coinvolti non hanno ben chiara la direzione e il traguardo finale, spesso ci si limita a seguire semplicemente il flusso degli avvenimenti, delle minacce, degli incidenti. Allo stesso tempo, avere grandi obiettivi e programmi senza un piano tattico per realizzarli può portare comunque a errori, fallimenti, spreco di tempo e risorse.

L’approccio tattico si concentra sull’efficacia operativa, mentre quello strategico definisce le linee guida a livello aziendale. Per una buona ed efficace gestione della Safety & Security, l’approccio tattico deve essere considerato una componente della strategia complessiva, che deve guidare l’intera organizzazione. È necessario pensare e pianificare con ampi obiettivi e prospettive, per poter agire tempestivamente e risolvere le emergenze immediate. Un'organizzazione deve innanzitutto conoscere profondamente i propri asset, metterli in sicurezza e, soprattutto, saper anticipare eventi che possono minacciare la continuità del business. In questa prospettiva, la messa in sicurezza di un'azienda è un processo simile a una catena, dove ogni singolo anello è importante e necessario per il successivo.

La tecnologia diventa un fattore decisivo all'interno di questo processo più ampio e ponderato. Essa deve essere scelta e modulata solo dopo un’accurata analisi dei rischi e una progettazione adeguata delle soluzioni. In questo contesto, l’evoluzione del concetto di sicurezza rende gli ambiti e le soluzioni sempre più convergenti, così come le tecnologie e i sistemi operativi coinvolti, per realizzare il principio di sicurezza integrata. Questo approccio è anche definito “visione olistica” della sicurezza: il giusto mix di approcci, azioni, soluzioni, dispositivi e piattaforme per lo sviluppo e la protezione del valore e degli asset aziendali.

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L’approccio olistico alla sicurezza aziendale è fondamentale per garantire una protezione completa e adeguata. Invece di concentrarsi solo sugli aspetti tecnici, la visione olistica considera anche gli impatti legali, reputazionali, finanziari, operativi e organizzativi. Questo approccio coinvolge elementi come le Policy di accesso ai dati, la definizione delle procedure aziendali e l’attività di sensibilizzazione dei dipendenti. In sostanza, una strategia complessiva di sicurezza, che si avvale in maniera fondamentale di tecnologie digitali e innovative, e competenze specializzate, è la migliore garanzia per lo sviluppo e la protezione degli impianti, della rete funzionale e del patrimonio di risorse, del valore e degli asset aziendali.

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