Business Continuity Plan: perché è obbligatorio e come perseguirlo

Al giorno d’oggi, la Business Continuity è sempre più una necessità, sia per le grandi aziende che per le PMI. Se l'attività si interrompe, si incorre in una perdita significativa di tempo e risorse, che inciderà quasi certamente sul bilancio aziendale. Ai costi elevati da sostenere si aggiungono i rischi alla sicurezza dell’intera infrastruttura e i danni alla Brand Reputation, qualora tali interruzioni di attività diventino più evidenti.

Purtroppo, gli imprevisti sono all’ordine del giorno e non sempre possono essere evitati. Tuttavia, è possibile imparare a gestirli al meglio grazie alla preparazione di un Business Continuity Plan.

Ma cos’è esattamente un Business Continuity Plan?

Il Business Continuity Plan (BCP) sintetizza la strategia adottata da un’organizzazione, di medie o grandi dimensioni, per prepararsi ad affrontare eventuali rischi e minacce e mantenere elevata la produttività. Si tratta di un raccoglitore di procedure finalizzate a garantire la continuità operativa in ogni momento della vita aziendale, attraverso l’adozione di sistemi di prevenzione e risposta in caso di furti, attacchi informatici, disastri naturali, interruzioni e malfunzionamenti.

In altri termini, gli obiettivi di un Business Continuity Plan sono 2:

  1. Aiutare le organizzazioni ad identificare le minacce e a prevederne le conseguenze.

  2. Garantire la sopravvivenza dell’organizzazione in caso di incidenti e la protezione degli asset aziendali.

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Strategia di continuità operativa: come capire se è efficace

Una strategia di continuità operativa, soprattutto all’interno di un'infrastruttura critica, deve essere misurata in termini di efficacia. Per farlo al meglio bisogna tener conto di una serie di fattori indispensabili. In primo luogo, i tempi di risposta, ovvero, ridurre il tempo necessario per rilevare e ripristinare il sistema operativo dopo un’interruzione o un evento critico. A questi si aggiungono la qualità e l’affidabilità delle procedure introdotte.

La strategia, però, non è che una fase del percorso verso il mantenimento della continuità operativa. Per garantire la Business Continuity, infatti, è importante saper definire le responsabilità dei diversi attori convolti nell’organizzazione e, dal punto di vista dell’infrastruttura tecnologica, individuare i processi IT prioritari che non possono subire interruzioni.

Sviluppare un Business Continuity Plan in 5 fasi

Il Business Continuity Plan è uno strumento imprescindibile per un’organizzazione; è evidente che l’investimento che richiede debba essere fatto in modo oculato, strutturato e ben integrato con i processi aziendali. Sono 5 le fasi da seguire per lo sviluppo di un efficace piano per la continuità operativa:

  1. Risk Analysis: identificare le minacce potenziali e le vulnerabilità dell’organizzazione per valutare come potrebbero influire sui processi aziendali.

  2. Definizione delle priorità: pianificare le azioni da intraprendere per proteggere le aree più vulnerabili, le risorse più preziose e i processi più critici.

  3. Implementazione del piano: stabilire strategie e obiettivi, responsabilità, procedure, risorse e risorse finanziarie. Rendere il BCP operativo, fornire formazione ed esercitazioni ai dipendenti, e assicurarsi che tutti i sistemi coinvolti siano pronti.

  4. Gestione delle crisi: adottare un approccio collaborativo che coinvolga i dipendenti dell'organizzazione, a tutti i livelli.

  5. Monitoraggio e aggiornamento: monitorare costantemente i cambiamenti nel contesto aziendale e aggiornare il piano di Business Continuity di conseguenza.

Il Business Continuity Plan risponde ad una finalità essenziale: prevenire incidenti o minimizzarne i danni. La programmazione preventiva consente, dunque, di reagire rapidamente a qualsiasi evento in grado di interferire con le operazioni di routine, ripristinando tempestivamente la continuità operativa. I risultati che si ottengono sono chiari: organizzazioni più efficienti e resilienti anche in una situazione di emergenza.

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