Magazine / Cloud enablement 8 marzo 2023

Azure Lab Services: cosa sono e come utilizzarli in università

La corsa della Digital Transformation del settore Education continua la sua accelerazione spinta dal cloud, da ciò che si appreso durante la pandemia e da una crescente domanda di servizi e contenuti da parte di studenti ormai totalmente digital native.

Tutti gli atenei si trovano, quindi, ad affrontare ogni giorno il tema della sostituzione per obsolescenza di molti dei propri server, e più in generale dell’intera infrastruttura IT, comprese le dotazioni tecnologiche di ogni singolo corso di studi. Non è mai facile stare al passo con l’innovazione rispettando i budget, ma la spinta al cambiamento è forte, motivata soprattutto dalle esigenze di rinnovare le attrezzature e migliorare i servizi, per rimanere competitivi in uno scenario in profondo cambiamento.

Uno degli ambiti nei quali l’obsolescenza è più veloce e gli investimenti più alti, è sicuramente quello dei laboratori, fondamentali quanto di difficile gestione.

Necessari a completare e arricchire corsi e lezioni, non sempre rispettano le aspettative degli studenti, che spesso lamentano disservizi e disagi a causa di spazi sovraffollati e mancanza di una dotazione strumentale idonea. I laboratori tradizionali, infatti, hanno un numero limitato di postazioni e macchine necessariamente configurate per un determinato scopo.

Anche in questo caso, la tecnologia giunge in aiuto a studenti e docenti, con una delle più recenti novità in casa Microsoft, Azure Lab Services.

Il servizio consente ai docenti di creare facilmente un ambiente di laboratorio informatico personalizzato e basato su cloud per i propri studenti. Fornisce una sandbox virtuale in cui gli studenti possono lavorare direttamente nel sistema e apportare modifiche per comprendere meglio come funzionano i concetti IT nel mondo reale. Con Azure Lab Services, inoltre, i docenti possono concentrarsi sull'insegnamento e sull'applicazione pratica, mentre il servizio si occupa della gestione dell'infrastruttura.

Microsoft Azure Labs: come configurare l’account e sfruttarlo al meglio

Creato da Microsoft, Azure Labs è un laboratorio informatico basato su cloud che consente agli atenei e ad altre organizzazioni di eseguire programmi su macchine virtuali pre-configurate. Ciò significa che invece di far entrare gli studenti in un laboratorio informatico tradizionale con i programmi scaricati sui desktop, il programma stesso viene conservato nel cloud di Azure e vi si accede tramite macchine virtuali, configurate per ogni singolo studente. Quando gli studenti effettuano l'accesso, possono entrare in tutti i laboratori a cui sono iscritti, connettersi e iniziare a lavorare da qualsiasi luogo, anche senza una propria sottoscrizione di Azure.

Azure Lab Services consente, dunque, di creare lab la cui infrastruttura è gestita da Azure: dalla rotazione delle macchine virtuali (VM) alla gestione degli errori e alla scalabilità dell'infrastruttura. Azure Lab Services è stato progettato pensando a tre utenti principali: amministratori, docenti e studenti.

Dopo che un amministratore IT ha creato un piano di laboratorio, un docente può configurare rapidamente un laboratorio per la classe, specificando il numero e il tipo di VM necessarie, configurando il modello di VM adatto e aggiungendo utenti alla classe.

Ma come funziona nello specifico?

Sebbene possa sembrare un'attività ardua, configurare e distribuire Azure Labs per un intero corso di laurea, in realtà, è più semplice di quanto si possa pensare. La configurazione segue, infatti, essenzialmente 3 fasi:

Fase 1: innanzitutto, il team IT interno o un fornitore/partner esterno, come Beta 80 Group, crea un account di laboratorio tramite l'abbonamento Microsoft Azure dell’Istituto. Questo account di laboratorio è l'hub centrale in cui verranno gestiti tutti i singoli laboratori. In questo momento, l'IT può anche creare policy applicabili a tutti i lab creati all'interno dell'account. Dopo aver distribuito un account di laboratorio, il personale IT crea "nuove assegnazioni di ruolo" dando ai docenti l'accesso per creare i propri laboratori di corso.

Fase 2: una volta ottenute le autorizzazioni appropriate, i docenti possono accedere al sito dei servizi Web di Azure e iniziare a creare laboratori. I criteri specificati con l'aiuto del personale IT, come il nome del laboratorio, le dimensioni e l'immagine della macchina virtuale necessari, verranno utilizzati per creare una macchina virtuale modello per la classe. In questa fase, gli insegnanti possono scegliere un programma pre-caricato come il database Python o SQL e creare macchine modello, con programmi, come ad esempio MATLAB e SolidWorks.

Una volta scelto un modello, agli insegnanti viene chiesto di creare le credenziali per la macchina virtuale e di impostare i criteri del laboratorio. Quest’ultimi includono le impostazioni per l'arresto automatico delle macchine virtuali e una quota oraria per ogni studente, per esercitare le abilità e fare le esercitazioni al di fuori dell'orario di lezione. Al termine, viene creata la macchina virtuale modello e gli insegnanti possono invitare gli studenti al proprio corso di laboratorio tramite e-mail.

Fase 3: i docenti hanno anche la possibilità di programmare laboratori di classe ricorrenti o una tantum. Poiché queste lezioni sono programmate a orari specifici, le macchine sono impostate per essere accese e pronte per l'uso all'inizio della lezione e spente alla fine dell'orario pianificato. Durante le lezioni, il tempo che gli studenti trascorrono in laboratorio non viene conteggiato ai fini della loro quota di tempo utente, per assicurarsi che abbiano il tempo necessario per esercitarsi. Se gli studenti hanno bisogno di più tempo rispetto alla quota utente, questo può essere aggiunto dall'insegnante o dal personale IT.

Una volta invitati, gli studenti possono accedere al proprio account Azure Lab Services per:

  • visualizzare le lezioni di laboratorio

  • accedere alle macchine virtuali a cui sono iscritti

  • controllare il monte ore utilizzato rispetto alla quota assegnata

Se si accede durante l'orario di lezione, la macchina virtuale sarà già accesa, mentre in qualsiasi altro momento saranno necessari alcuni minuti previsti per l’accensione.

Il servizio si presenta, dunque, come un’interessante opportunità per il settore Education, in particolare per l’ambiente universitario, dove sono sempre più numerosi i corsi che necessitano di attività laboratoriali per assicurare una formazione completa. Tra i principali benefici della soluzione troviamo sicuramente flessibilità, dinamicità e autonomia di utilizzo, senza dimenticare la governance e il continuo e progressivo aggiornamento, che risponde alle necessità in continuo divenire dell’ambiente d’uso.

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