Magazine / Cloud enablement 8 giugno 2022

Migrazione in cloud: tutti i vantaggi che ottieni con le best practice di Beta 80

La migrazione in cloud, anche in Italia, ormai rappresenta un trend inarrestabile. Sono soprattutto le grandi aziende a scegliere di adottare la nuvola, come si ricava dall’ultima edizione dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano. A determinare questa tendenza, nel 2021 è stato l’incremento dei servizi PaaS (Platform-as-a-Service), seguito da quelli IaaS (Infrastructure-as-a-Service), cresciuti rispettivamente del 31% e del 23% a confronto del 2020. Permane, tuttavia, una diffusa difficoltà da parte delle aziende nell’accompagnare questo percorso tecnologico con azioni di cambiamento organizzativo che aiutino la Direzione IT a trarre il massimo profitto dalla migrazione in cloud. Per questo AWS ha elaborato un modello di best practice, AWS OLA (Optimization and Licensing Assessment), con cui analizzare in anticipo tutti i vantaggi che la migrazione porterebbe alle organizzazioni. In particolare, si tratta di vantaggi economici e di semplificazione che derivano dalla fase di assessment che è al centro di AWS OLA. Vediamoli in dettaglio.
Beta 80 in qualità di partner AWS adotta OLA per aiutare i propri clienti a ridurre i costi di migrazione.

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Migrazione in cloud per risparmiare sui costi

Il primo vantaggio di una migrazione in cloud si traduce nel risparmio di costi per l’azienda. A tale scopo, Beta 80 affianca l’organizzazione nella costruzione di un solido business case, identificando i workload da migrare e, cosa ancora più importante, valutando i pro e i contro che l’abbandono parziale o totale dell’on-premise comporterebbe per l’infrastruttura IT. I pro sono universalmente noti e vanno dall’abbattimento della spesa per l’alimentazione e il raffreddamento dei server gestiti internamente all’aumento degli standard di sicurezza, fino alla garanzia di una compliance a misura di GDPR. Nel caso di un cloud provider come AWS, fra l’altro, è bene ricordare che Gartner l’ha collocato tra i vendor leader nel suo ultimo Magic Quadrant for Cloud Infrastructure and Platform Services. In merito ai contro, l’unico davvero rilevante si concentra nella carenza di competenze che possono fare da freno a una migrazione in cloud efficace.

 

Semplificare la migrazione in cloud con Beta 80

Proprio per rispondere a questa carenza, Beta 80 tramite AWS OLA semplifica da una parte l’intero processo di raccolta di informazioni sullo stack in essere, sui carichi di lavoro, le licenze, l’utilizzo della CPU, la capacità di RAM e lo storage; dall’altra prefigura lo scenario futuro ottimale calcolando automaticamente le istanze necessarie al reale fabbisogno dell’azienda. In questo modo, solleva l’IT dall’onere di dover effettuare un provisioning corretto delle risorse guidandolo nella selezione del tipo di istanza (on-demand, spot, riservata) che meglio si adatta ai workload aziendali. Un’attività di carattere strategico che spesso il personale IT interno non è in grado di seguire, a causa dei tanti task operativi che lo tengono impegnato quotidianamente, e che Beta 80 riesce a realizzare nell’arco di poche settimane. La semplificazione, perciò, non investe soltanto la valutazione della migrazione in cloud, ma anche quella della migrazione specifica sul cloud di AWS che propone diverse opzioni e vari servizi.

 

Trasformare i vantaggi potenziali in risultati concreti

Una migrazione in cloud che non si fondi su un assessment accurato, qual è quello di AWS OLA, rischia di vanificare le potenzialità derivanti dal risparmio e dalla semplificazione, poiché pone l’organizzazione che intende avvalersene di fronte a diverse variabili. Al contrario, il modello di best practice condotto da Beta 80 è già stato sperimentato con successo da alcuni clienti, portando a una diminuzione dei costi fino al 35%. Grazie a AWS OLA, infatti, è stato possibile rilevare l’over-provisioning per picchi di utilizzazione delle risorse, nonché pianificare fasi successive di migrazione in cloud in base alle dipendenze applicative. Se il cloud, in sostanza, oggi è il layer tecnologico per antonomasia con cui avviare una profonda modernizzazione applicativa, insieme all’orchestrazione e alla migliore gestione del sistema informativo, ciò non toglie che sia essenziale avvalersi di skill che, come quelle di Beta 80, possano trasformare i suoi vantaggi potenziali in risultati concreti per il business.

Case study cloud migration manpower group

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