L’impegno verso la sostenibilità alimentare è un tema critico in tutto il mondo. Il cambiamento climatico è destinato a modificare le superfici coltivabili, abbassando la loro capacità produttiva, e occorre innovare il mondo agroalimentare per far fronte alla richiesta di cibo futura. A conferma di ciò, Fondazione Barilla e The Economist Impact hanno sviluppato il Food Sustainability Index – FSI, che monitora la sostenibilità alimentare a livello globale. Innovazione e tecnologia giocano un ruolo fondamentale in questa sfida, e il Vertical Farming è una delle soluzioni che in campo agricolo mostra un significativo potenziale: secondo una stima di Allied Market Research, il suo tasso di crescita composito (CAGR) sarà del 25,5% annuo fino al 2032.
Il Vertical Farming è un approccio rivoluzionario utilizzato per produrre vegetali in strati verticali sovrapposti. Invece di affidarsi alla luce solare e alla pioggia, le “fattorie verticali” utilizzano illuminazione a LED e sistemi controllati di crescita e concimazione. Il Vertical Farming facilita la produzione di grandi quantità di vegetali freschi, senza dipendere dal meteo e dai fitofarmaci e con un consumo di acqua razionalizzato. In quella che viene anche definita agricoltura indoor, le piante vengono impilate in strati verticali sovrapposti su più livelli, e rendono le fattorie simili a magazzini con grandi scaffalature. La fattoria indoor, dunque, rivoluziona i processi produttivi e configura una situazione inedita per l’industria agricola:
la performance del business è condizionata dai processi di magazzino;
i tempi di produzione sono abbattuti;
il trasporto avviene soprattutto a corto raggio.
La struttura che ospita il Vertical Farming è un magazzino, dove i flussi lavorativi sono controllati dalle logiche del Warehouse Management e del Pianificatore di processo. La logistica gioca un ruolo strategico per l’efficienza della produzione. Basti pensare, ad esempio, alla movimentazione dei vassoi di coltura o al controllo dei parametri ambientali. Per automatizzare la logistica del Vertical Farming e ottenere il massimo ROI, vi sono 5 strategie su cui l’azienda deve concentrare il proprio investimento:
Warehouse Management System. È la piattaforma che sovrintende all’esecuzione dei processi e controlla i macchinari automatici presenti nel magazzino. Il WMS è l’hub di controllo della Vertical Farm. I cicli produttivi consistono per la maggior parte in operazioni eseguite sui cosiddetti “piani di coltivazione” presenti sugli scaffali (semina, taglio, raccolta, lavaggio, controllo visivo, ecc.). Tutte le operazioni (fisiche e logiche) sono controllate dal WMS, che rappresenta pertanto il punto unificato di controllo della farm.
Pianificatore della produzione. Si occupa di elaborare la programmazione dettagliata di tutti i cicli produttivi, tenendo conto delle tempistiche di maturazione e delle specifiche necessità dei prodotti finali. Fondamentalmente, il ruolo consiste nell'effettuare previsioni accurate delle quantità e dei tipi di prodotti da coltivare. Sulla base di tali previsioni, il pianificatore organizza il reparto produttivo, definisce le risorse da impiegare (materiali, macchinari, personale) e stabilisce i tempi entro cui completare gli ordini.
Uso diffuso della sensoristica. La sensoristica, e in particolare l’IoT, gioca un ruolo cruciale nel monitorare costantemente le condizioni ambientali come temperatura, umidità, luminosità e composizione dell'aria. Grazie ai sensori, è possibile ottimizzando la resa e la qualità del raccolto, ridurre gli sprechi e aumentare le performance economiche. Inoltre, la raccolta dei dati, combinata con gli algoritmi di Intelligenza Artificiale, consente di ottimizzare la produzione in funzione delle richieste di mercato.
Macchinari di automazione. Il Vertical Farming fa uso sia di macchinari automatici tradizionalmente presenti nei magazzini (traslo-elevatori, AGV, LGV, ecc.) sia di macchinari automatici specializzati (seminatrice, confezionatrice, impianti di lavaggio, ecc.). Tali macchinari sono in continua evoluzione, data anche la relativa giovinezza del mercato di riferimento, e vi è spazio per una crescente ottimizzazione della produzione. La sostituzione dei processi manuali con quelli automatici ha il duplice vantaggio di migliorare le performance produttive ed abbattere gli errori umani. Questo nel campo alimentare ha una grande importanza, sia per la salute dei consumatori, sia per la reputazione del produttore.
Trasporti e ultimo miglio. I prodotti del Vertical Farming sono principalmente distribuiti a livello locale, per valorizzare la freschezza, ridurre i costi di trasporto e l’inquinamento e incoraggiare l’economia della comunità locale. Ciò consente all’azienda di concentrare il trasporto sull’ultimo miglio, ricorrendo a risorse locali, facilmente reperibili e con ampi margini di contrattazione.
Il Vertical Farming è un mercato relativamente recente, caratterizzato da un duplice fattore: è tra le soluzioni più promettenti per l’agricoltura alternativa e ha tassi di crescita a doppia cifra. Il suo modello di business ha un forte legame con la tecnologia. Le operazioni agricole in questi contesti sono altamente automatizzate e controllate da sistemi avanzati di monitoraggio: dalla semina al confezionamento finale in atmosfera controllata, la maggior parte delle operazioni sono svolte da macchine. L’innovazione tecnologica e, in particolare, l’automazione della logistica sono una condizione necessaria per ottenere una produzione efficiente, che garantisca redditività e abbassi il consumo di risorse. In tal modo il Vertical Farming potrà raggiungere il suo obiettivo: rispondere al bisogno della sostenibilità alimentare creando un modello di business che generi profitto e che possa durare nel tempo.