Le risorse messe a disposizione dai Sistemi Informativi sono la base per l’operatività quotidiana di ogni azienda. Basti pensare alla necessità di strumenti quali laptop o smartphone, o alla moltitudine di applicazioni software in uso nell’impresa. La pervasività di tali strumenti all’interno delle organizzazioni è tale da richiedere una gestione strutturata delle risorse e dei servizi offerti dai Sistemi Informativi. L’ITSM – IT Service Management risponde a tale necessità, mettendo a disposizione una serie di tecniche e strumenti per dare forma al servizio, renderlo efficiente e allinearlo alle esigenze del business. In altre parole, l’ITSM è la gestione end-to-end dei servizi IT forniti agli utenti: progettazione, delivery e supporto. Tale gestione viene realizzata e regolamentata tramite processi:
La gestione dei ticket non può, chiaramente, essere manuale, ma necessita di un software di gestione, che è appunto la piattaforma ITSM.
Il fondamento dell’ITSM risiede nell'idea che i Sistemi Informativi debbano operare come un servizio nei confronti degli utenti o dei clienti. Un esempio comune è la preparazione del kit tecnologico in fase di on-boarding, o la gestione del malfunzionamento di un’applicazione, segnalato da un utente. I processi gestiti da ITSM riguardano, quindi, tutti i servizi di operatività quotidiana che la direzione IT mette a disposizione dei propri utenti o clienti. Tali servizi sono classificati e gestiti secondo le priorità stabilite dall’azienda, in funzione dei propri obiettivi di business. In una società di servizi, l’applicazione mobile per il calcolo dei preventivi potrà avere, ad esempio, una priorità superiore a tutte le altre app, e i ticket che la riguardano essere gestiti con risorse dedicate.
Il principale riferimento per la gestione dei servizi IT è il framework ITIL (Information Technology Infrastructure Library), che è un insieme di best practices riconosciute a livello internazionale per l’argomento, e che raccoglie queste attività in “pratiche” che attraversano le varie funzioni che governano, implementano e gestiscono i servizi IT.
Al netto delle specificità di ogni azienda, alcune tra le principali pratiche gestite dagli strumenti di ITSM sono le seguenti:
Risulta evidente come la gestione ottimale dei servizi rivolti agli utenti, anche con il supporto di una piattaforma ITSM, migliori lo stato di salute dell’azienda nei suoi fattori chiave, tra cui:
L’ITSM, basandosi su un framework standard, definisce delle linee guida affinché l’evasione della richiesta o l’intervento di manutenzione siano effettuati secondo un processo definito:
L’ITSM, dunque, è un modello volto a gestire il processo di fornitura e manutenzione dei servizi IT a disposizione dell’azienda e risponde a un triplice bisogno:
Va sottolineato che i servizi gestiti dall’ITSM possono variare in funzione delle policy aziendali, all’interno di tutte le risorse di competenza delle Direzioni IT, quali, ad esempio: hardware di base (pc, server, stampanti, ecc.); hardware specializzato (oggetti con tag RFID, visori 3D, ecc.); dispositivi mobili; applicazioni software, device e connessioni di rete; configurazione di accesso e profili di autorizzazione, ecc.
In questo senso è importante e opportuno procedere ad una implementazione delle pratiche ITIL appoggiandosi a risorse esperte, in grado di indirizzare i cambiamenti organizzativi e di processo necessari prima ancora di mettere mano agli strumenti
L’introduzione di una piattaforma ITSM all’interno dell’azienda e la gestione strutturata dei ticket sono passi necessari, ma non sufficienti, per rendere il servizio funzionale alle esigenze aziendali. È fondamentale, infatti, stabilire quali relazioni esistono tra il business e le risorse IT di cui questo necessita, e strutturare così l’IT Service Management. Se, ad esempio, le applicazioni hanno un diverso livello di criticità rispetto al business, la priorità dei ticket dovrà essere assegnata di conseguenza. Al fine di implementare il processo in modo ottimale è preferibile, dunque, adottare best practice e linee guida disponibili, che si focalizzano sui processi di business e sul supporto di cui necessitano e permettono di definire il “Catalogo dei servizi” (tutte le risorse e gli interventi disponibili) e la sua gestione, in termini di progettazione, erogazione e miglioramento continuo.
Oltre alla maggiore efficienza operativa, l’ITSM favorisce la trasparenza informativa (quali e quante risorse tecnologiche sono disponibili) e contribuisce a standardizzare i processi: ogni nuova iniziativa di business, infatti, può ottenere più velocemente le risorse di cui necessita, creando, così, una maggiore collaborazione tra i reparti.
Le organizzazioni che implementano una piattaforma ITSM ottengono, tra gli altri, i seguenti vantaggi:
L’introduzione di una piattaforma ITSM cambia radicalmente il modo tradizionale di gestire i servizi IT, sia per il dipartimento IT che eroga il servizio, sia per l’utente che ne usufruisce.
È opportuno, pertanto, considerare gli aspetti chiave che devono guidare la scelta, tra cui:
La scelta della piattaforma ITSM rappresenta il primo passo del processo di implementazione della pratica in azienda, che coinvolge i processi esistenti e i cambiamenti tecnologici e organizzativi cui devono essere sottoposti. Vi sono, di conseguenza, alcuni fattori chiave da considerare per agevolare l’introduzione dell’ITSM:
L’ITSM, in quanto processo di gestione dei servizi IT, è da considerare trasversale a tutte le aziende e settori di mercato. Tuttavia, in alcuni settori i benefici possono risultare più evidenti, e sono quelli in cui le tecnologie IT costituiscono un asset centrale. Si pensi, ad esempio, al Finance, al Manufacturing, oltre, ovviamente, al settore ICT. Più in generale, tutte le aziende di grandi dimensioni, inclusa la Pubblica Amministrazione, sono caratterizzate da IT complessi e di grandi dimensioni, in cui la gestione automatizzata e standardizzata dei processi non è tanto una scelta, quanto una condizione essenziale.
I risultati positivi dell’ITSM nell’ambito IT hanno portato alla diffusione del processo in altri reparti aziendali. Nasce, così, l’Enterprise Service Management (ESM), che estende le pratiche ITSM a una gamma più ampia di servizi, che fanno capo, ad esempio, alle direzioni di business o all’amministrazione. È un approccio nuovo, in cui le richieste sono gestite tramite l’accesso a un portale e a un catalogo di servizi unificato. Le aziende che implementano l’ESM sperimentano una serie di vantaggi concreti, tra i quali l'automazione dei flussi di lavoro, la soddisfazione degli utenti e maggior comprensione tra i diversi reparti.
L’ITSM, a prescindere dalle possibili estensioni verso l’ESM è, nei fatti, uno strumento necessario affinché le direzioni IT offrano le tecnologie e i servizi in linea con le richieste del business. I supporti informatici, sia hardware che software, sono imprescindibili per lo svolgimento dell’attività quotidiana e la loro efficienza condiziona le performance aziendali. Tale è il legame tra business e tecnologia che non solo occorre implementare una piattaforma ITSM, ma occorre farlo mettendo il business al centro: quai sono i servizi di cui necessita, con quali priorità, con quali tempi di risposta. Per questo motivo, la piattaforma ITSM va implementata seguendo le best practice di riferimento (ad esempio, ITIL o COBIT), che assicurano che l’IT si focalizzi sulle esigenze del business, garantendo il supporto necessario per lo sviluppo dell’impresa.
L’articolo 21 della direttiva NIS2 elenca gli elementi sensibili per i quali occorrono adeguate misure tecniche, operative e organizzative: Tra questi troviamo:
L’introduzione dell’ITSM favorisce gli adempimenti normativi su tali item, in quanto le pratiche ITIL corrispondono ai requisiti stabiliti da NIS2. Si parla, in particolare, dei processi di Incident Management e Change Management. Sia la NIS2, sia il Decreto Legislativo n. 138 che la recepisce, danno ampio spazio alla gestione degli incidenti. Il Regolamento UE 2024/2690 specifica ulteriormente quali siano gli incidenti significativi, e integra disposizioni specifiche per particolari tipologie di incidenti.
Come richiesto da NIS2, l’implementazione del processo di Incident Management di ITIL include operazioni specifiche relative alle minacce e alle vulnerabilità informatiche:
Anche il Change Management, implementato con ITIL, consente di integrare gli aspetti di sicurezza richiesti da NIS2, tra cui: valutazione dei rischi di ogni “change request” (impatti potenziali sulla disponibilità e integrità del sistema); classificazione delle tipologie di cambiamento (standard o no standard); produzione dei documenti conformi alla normativa di riferimento.
L’introduzione delle pratiche ITSM all’interno di un’organizzazione richiede competenze diverse, di tipo tecnologico, consulenziale e organizzativo, tra cui:
L’offerta di Beta 80 per il Service Management si basa su piattaforme ITSM best-of-breed, tra cui, ad esempio, Atlassian Jira e ManageEngine, e prevede il coinvolgimento di professionisti certificati ITIL, al fine di impiantare i nuovi processi, connetterli allo stack software in uso, e, infine, accompagnare il cliente lungo il percorso di evoluzione culturale. Le competenze di cybersecurity assicurano il puntuale governo della sicurezza e della privacy legate ai processi ITSM, in termini di protezione dei dati sensibili, continuità operativa e conformità alla normativa di riferimento.