Il concetto tradizionale di student journey in ambito universitario è stato rivoluzionato a causa della pandemia. Beta 80, in virtù della sua storica collaborazione con due dei più prestigiosi atenei presenti in Italia, ha dovuto ridisegnare lo student journey alla luce dei cambiamenti dettati soprattutto dalla normativa sul distanziamento sociale, mettendo in atto le soluzioni necessarie allo scopo di garantire piena continuità alle attività accademiche. Una vera e propria reingegnerizzazione dei processi di apprendimento che è stata possibile perché Beta 80 si concepisce come Agile Software Factory, cioè un partner tecnologico in grado di affiancare qualsiasi organizzazione, compresa quella universitaria, nell’implementazione di risorse e strumenti innovativi che rispondano a esigenze contingenti o proiettate sul medio e lungo periodo. Una caratteristica che ha permesso di far vincere agli atenei che Beta 80 affianca la sfida più importante con cui si sono dovuti confrontare l’anno scorso: assicurare uno student journey efficace nella didattica digitale.
Nel contesto accademico, la complessità dello scenario di uno student journey svolto non in presenza, come è avvenuto nel 2020 e in parte del 2021, deriva dal fatto che non basta adottare una piattaforma di e-learning per coprire tutte le sfaccettature dell’esperienza che uno studente universitario si attende nel rapporto con l’istituto. In tal senso, la metodologia agile di sviluppo applicativo che Beta 80 persegue si sposa con gli approcci di design thinking più evoluti. Il design thinking, a sua volta, incorpora un’idea chiave user-centrica, fondata cioè sull’utilizzo effettivo di una tecnologia da parte dell’utente finale. Per questo i team di Beta 80 sono multidisciplinari e includono specialisti del sistema agile e UX (User Experience) designer. Dal loro incrocio scaturisce quello che oggi viene definito UX agile che comprende il meglio dello sviluppo software più popolare al mondo insieme alle tecniche migliori per verificare quanto l’esperienza di una persona sia soddisfacente in relazione al prodotto o al servizio ricevuti.
Nel caso specifico dello student journey, il lavoro di Beta 80 è coinciso con l’immedesimazione nei bisogni non solo degli studenti, ma di tutti gli attori coinvolti lungo l’itinerario della didattica, dai docenti al personale amministrativo. Oltre a quelli riguardanti la possibilità di partecipare alle lezioni, sia in streaming sia on-demand, questi bisogni abbracciano la necessità di fare esami, di poter interloquire con professori e assistenti, di accedere alla segreteria, di incontrare colleghi per confrontarsi e studiare insieme, di attingere a un help desk anche a distanza. Inoltre, poiché non possono essere cristallizzati alle fasi di lockdown, visto che per quanto lunga la crisi pandemica è destinata comunque a essere superata, implicano un disegno dello student journey ibrido. Da qui, ad esempio, la predisposizione di meccanismi automatici per gestire il contingentamento degli ingressi all’ateneo, così da consentire un’alternanza fluida tra attività in sede e da remoto. Presumibilmente il nuovo volto dell’Università nel next normal.
La realizzazione di infrastrutture e applicazioni a supporto dello student journey presuppone un’ulteriore competenza, associata a quella del metodo agile, la competenza di dominio. Beta 80 ha potuto implementare velocemente soluzioni in materia per via della sua conoscenza approfondita del mondo universitario, nonché delle dinamiche proprie di questa tipologia di organizzazione. Oggi, infatti la user experience design unita alla metodologia agile cerca di migliorare continuamente percorsi differenti, fisici e digitali, a cominciare ovviamente da quello dei consumatori (customer journey).