Nel settore GDO, il canale di vendita preferito dai consumatori è sempre stato lo store fisico. Tuttavia, negli ultimi anni lo shopping online ha preso progressivamente piede anche in questo settore: una ricerca di McKinsey relativa al mercato europeo stima, infatti, un tasso di crescita aggregato (CAGR) dell’e-grocery nel periodo 2019-2030 del 6,8% anno su anno, contro il 2.0% dell’offline. Lo scenario è reso ancora più complesso dal diffondersi dell’omnicanalità e, dunque, dalla presenza di modelli di acquisto ibridi online/offline, come lo ship from store, il click&collect, l’order in store o il dark store: servizi al cliente e modalità distributive che necessitano di tecniche di rifornimento dedicate. Le aziende della GDO devono, dunque, identificare i metodi migliori per ottimizzare le scorte di magazzino e assicurare la disponibilità dei prodotti in un’ampia varietà di canali di vendita, assicurando sia il servizio al cliente, sia il profitto dell’impresa.
Una caratteristica distintiva della GDO, rispetto agli altri operatori del Retail, è la vastità dell’assortimento. Più il catalogo prodotti è ampio, maggiore sarà la possibilità di attrarre i clienti, sia sul web che nello store. Tuttavia, se da un lato l’assortimento esteso è determinante per il business della GDO, dall’altro vanno considerate le sfide che ciò comporta lungo tutta la filiera di approvvigionamento:
Pianificazione della produzione. È necessario che le linee di fabbricazione e la distribuzione nei diversi poli logistici siano calcolate stabilendo il miglior trade-off tra capacità di stoccaggio, tempi di trasporto e assortimento dei vari punti vendita.
Strategie di allocazione. La molteplicità e diversità di funzionamento dei vari canali della GDO richiede che l’allocazione dei prodotti nei punti di distribuzione e vendita sia effettuata in base alle specifiche necessità del singolo store o sito.
Sincronizzazione delle operazioni. Durante il processo di acquisto, l’Omnichannel Customer Experience è condizionata in modo sostanziale dalla coerenza e fluidità dei passaggi tra online e offline. L’esperienza all’interno dello store deve proseguire nel sito e viceversa, senza soluzione di continuità. Ciò significa garantire una disponibilità di prodotto equilibrata: gli stock dei magazzini dedicati ai diversi canali distributivi devono essere allineati e le operazioni sincronizzate.
La gestione dell’inventario e l’ottimizzazione degli stock a magazzino diventano, così, fondamentali per supportare l’omnicanalità della GDO. Il metodo gerarchico tradizionale, secondo cui una stima previa sulle necessità di assortimento definisce in modo statico la produzione e lo stoccaggio, non può più funzionare, perché il mercato fluttua e la rete di distribuzione è troppo articolata. Occorre identificare un metodo efficace per gestire l’inventario, stabilire le soglie minime e massime e garantire il riassortimento degli stock.
In tutti i nodi della rete distributiva in cui è presente la gestione degli stock (polo logistico, dark store, ecc.), occorre implementare un sistema dinamico e non statico per gestire l’assortimento, che si affidi a diversi metodi e tecnologie:
Analisi predittiva. Algoritmi di Artificial Intelligence e Machine Learning consentono di calcolare e prevedere le necessità di mercato e, di conseguenza, l’allocazione dei prodotti. Analisi predittiva presuppone l’esistenza di una base dati storica delle vendite e processi standard di raccolta e normalizzazione dei dati dai punti vendita e di distribuzione. La disponibilità di informazioni costantemente aggiornate consente la gestione ottimale degli stock.
Dynamic Replenishment. Si tratta di un approccio dinamico alla gestione delle scorte in cui i meccanismi di rifornimento degli stock avvengono con criterio variabile, con le soglie minime e massime aggiornate in tempo reale. Gli algoritmi di calcolo tengono conto non solo della scorta esistente e del demand, ma anche, ad esempio, del lead time (quanto tempo trascorre tra l’ordine di riassortimento e l’arrivo della merce in magazzino), o del livello di servizio atteso dal cliente finale.
Inventory Management . La disponibilità delle scorte a magazzino deve essere aggiornata in tempo reale, ad ogni operazione di prelievo o stoccaggio. a Tal fine, il calcolo da parte del WMS – Warehouse Management System, può avvenire, ad esempio, con metodi JIT - Just In Time o con inventario rotativo.
In aggiunta, a far la differenza poi, l’efficienza operativa del magazzino stesso.All’interno del polo logistico possono essere implementate diverse strategie che migliorano sensibilmente le performance operative e restringono i tempi tra l’ordine del cliente e la consegna dei prodotti. Quanto più l’evasione dell’ordine è veloce, tanto più il calcolo del replenishment sarà preciso. Tali strategie sono, ad esempio, l’utilizzo di sistemi automatici per velocizzare il picking e la formazione degli ordini; lo stoccaggio dei prodotti secondo la frequenza di prelievo (analisi ABC); la categorizzazione degli articoli secondo famiglie di prodotti, ecc.
L’omnichannel nella GDO è un ecosistema complesso in cui interagiscono una molteplicità di fattori, ognuno dei quali è determinante per soddisfare le aspettative del cliente: ampiezza del catalogo, shopping ibrido, disponibilità dei prodotti, variabilità della domanda, capillarità del network logistico, ecc. In tale contesto è un imperativo per le aziende predisporre una Supply Chain capace di assecondare le esigenze del mercato e riassortire i magazzini in modo dinamico, on demand. Il Dynamic Replenishment e la gestione ottimale delle scorte di magazzino sono requisiti fondamentali, senza i quali il non sarà possibile per la GDO garantire una reale omnicanalità, ovvero offrire un'esperienza di acquisto senza soluzione di continuità, sia online che offline.