Il settore del Manufacturing è uno dei più interessati al tema della sostenibilità. Fattori quali l’utilizzo di materie prime, il consumo di energia e la gestione del ciclo produttivo (scarti, scorie, ecc.), hanno un forte impatto sull’ambiente. A partire dal 2024, la direttiva europea CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive ha reso obbligatorio il report di sostenibilità per le aziende di grandi dimensioni, che sarà esteso anche alle PMI a partire dal 2026. La gestione documentale e la redazione del Report ESG per la rendicontazione annuale (o per gli eventuali audit), diventano, dunque, fondamentali ma anche è anche onerose, time-consuming e non scevre da errori o lacune. In questo scenario, il Virtual Expert offre un contributo fondamentale, in quanto abbatte i tempi di redazione dei report e automatizza le verifiche di conformità rispetto alla normativa di settore.
Gli studi di settore mostrano come le aziende manifatturiere europee risultino, nel 2024, al primo posto per la conduzione di audit ESG:
Europa: 85%;
Nord America: 72%;
Asia e Pacifico: 64%;
Sud America: 47%.
Inoltre, il Paris Agreement per i cambiamenti climatici influenza direttamente il settore manifatturiero, con il focus su decarbonizzazione dei processi produttivi, efficienza energetica, economia circolare, o, infine, l’adozione di tecnologie a impatto zero. La sostenibilità ESG e l’attestazione delle relative iniziative diventano, sempre di più, parte integrante dell’operatività aziendale.
Per ciò che riguarda la sezione relativa all’ambiente, il CSRD specifica gli obblighi di rendicontazione per le aziende manifatturiere, in merito all’emissione di CO2, nelle diverse forme in cui ciò può avvenire:
Scope 1: CO2 generata direttamente dall’azienda;
Scope 2: CO2 derivante da energia acquisita;
Scope 3: CO2 prodotta dalla filiera di approvvigionamento.
Agli obblighi di rendicontazione si aggiungono, per il Manufacturing, altre criticità, legate alle aspettative dei consumatori e all’Industry 5.0: i partner che le aziende selezionano devono dimostrare, sempre di più, di essere virtuose per il rispetto dell’ambiente; i finanziamenti governativi sono destinati ad aziende conformi agli standard ESG; infine, i clienti si orientano verso produttori che adottano pratiche di sostenibilità reale e non solo greenwashing. Per le aziende è cruciale, quindi, documentare (e certificare) la propria sostenibilità.
In tale contesto, il beneficio portato dal Virtual Expert è significativo. L’assistente sfrutta la Generative AI per comprendere i contenuti, metterli in relazione e generare report e documenti specifici. Ciò avviene in due step: nel primo, il Virtual Expert viene istruito, fornendogli tutte le normative (comunitarie, governative, di settore, ecc.), e l’insieme delle policy aziendali (template, documenti, best practice, ecc.). Nel secondo step, viene utilizzato per analisi di contesto o per generare nuovi documenti.
Nell’ambito del reporting ESG, vi sono casi d’uso specifici:
Raccolta dati e redazione del report. Il Virtual Expert raccoglie e analizza in automatico i dati significativi (consumo energetico, uso di materie prime, uso di acqua, ecc.). Successivamente, confronta i dati raccolti con i parametri di riferimento. Infine, produce i documenti per la parte ambientale del report ESG, in base ai dati raccolti.
Emissioni di normative. A fronte di nuove regole o variazioni a norme esistenti di sostenibilità ambientale, il Virtual Expert indica le modifiche necessarie a: processi, procedure e applicativi IT; template aziendali; contratti con fornitori; ecc. Al tempo stesso, produce le nuove versioni dei documenti ove previsto.
Audit, certificazione e remediation. In caso di visita ispettiva per il rilascio o rinnovo di una certificazione, il Virtual Expert individua le procedure e i template impattati o in scadenza, e le transazioni applicative interessate. In caso di non conformità, indica quali iniziative avviare per risolverle.
Sono documentati casi in cui le aziende manifatturiere implementano il Virtual Expert per il monitoraggio delle rotte di trasporto dei prodotti, finalizzate a fornire il carbon report ai clienti che lo richiedono, oppure per il controllo delle flotte aziendali (monitoraggio delle rotte e dei consumi). In questi casi, la raccolta dei dati e la visualizzazione in apposite dashboard permettono una rendicontazione puntuale delle emissioni generate, l’identificazione delle tratte a maggiore impatto ambientale e l’ottimizzazione dei percorsi in ottica di sostenibilità. I dati raccolti possono, inoltre, essere integrati direttamente nei report ESG, per favorire la trasparenza e il rispetto degli standard.
McKinsey and Company ha documentato il caso di un’azienda manifatturiera in cui l’analisi accurata della Supply Chain in ottica carbon footprint (Scope 3) ha evidenziato come la maggioranza delle emissioni fosse a carico di un gruppo relativamente piccolo di fornitori.
Sono, questi, i risultati che il Virtual Expert può produrre: valutazioni complesse e insight mirati ai fini della rendicontazione, e, in aggiunta, suggerimenti circa azioni correttive ad alto beneficio per l’ambiente e l’azienda nel suo complesso.