L’avvento del cloud ha segnato una svolta di enorme portata nel mondo della tecnologia. La disponibilità di risorse elaborative on demand e la grande semplificazione operativa hanno dato un impulso senza precedenti all’innovazione e alla digitalizzazione. Per le grandi imprese, che hanno affrontano con maggiore cautela l’adozione delle nuove tecnologie, la migrazione al cloud è diventata adesso una necessità, per tre ordini di motivi: economico, tecnologico e operativo.
I Sistemi Informativi richiedono investimenti ingenti di capitale (CAPEX – CAPital EXpenses), mentre il cloud introduce il modello di spesa “a consumo” (OPEX – Operational Expenses). A livello tecnologico, la facilità di accesso alle risorse consente di innovare e sperimentare velocemente e senza acquisire hardware e software dedicati. A livello operativo, molte attività di manutenzione sono demandate al cloud provider, sollevando l’impresa dagli oneri gestionali. Nei fatti, la mancata adozione del cloud comporterebbe l’invecchiamento precoce dell’IT, con conseguenze gravi sul business dell’impresa.
Per tali motivi, il cloud è in continua crescita. La ricerca 2023 dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano mostra che l’uso complessivo del cloud è aumentato del 19% rispetto all’anno precedente, con la quota delle grandi imprese pari all’87%.
Dagli anni Sessanta ad oggi, le grandi imprese hanno investito somme crescenti nei Sistemi Informativi, dotandosi di infrastrutture di enormi dimensioni: mainframe principali e di backup in edifici dedicati, server farm, reti di connessione private, piattaforme software di controllo. Questo ne rappresenta ancora oggi l’ossatura informatica consolidata, ma può anche diventare un impedimento allo sviluppo dell’impresa, soprattutto in una fase di Digital Transformation pervasiva, in cui è richiesta velocità nel cambiare paradigmi e tecnologie. Le grandi infrastrutture elaborative rischiano, infatti, di rallentare il processo, in quanto sono caratterizzate da un’operatività quotidiana complessa e macchinosa, in cui le modifiche vanno valutate nel dettaglio e pianificate con largo anticipo. Va individuata ogni possibile criticità legata, ad esempio, alla numerosità dei flussi coinvolti, alle dipendenze tra le applicazioni e le procedure, e alla compatibilità col software di base.
L’adozione del cloud risolve i problemi insiti nelle grandi infrastrutture, garantendo:
Va sottolineato, però, quanto sia strategica la scelta del cloud provider: non è sufficiente, infatti, affittare le risorse elaborative occorrenti, è necessario che il fornitore garantisca quei servizi aggiuntivi che consentono alle imprese di massimizzare i benefici insiti nel cloud: accesso a database, patching automatico, compatibilità applicativa, ecc.
I Sistemi Informativi di una grande organizzazione hanno dimensioni importanti. Nel caso di una telco, ad esempio, sono presenti molte migliaia di server con altrettante istanze di database, distribuite su più server farm internazionali, con centinaia di servizi applicativi. In tale contesto, la cloud migration è un’operazione che deve seguire un approccio progressivo, basato su best practices consolidate. Va sottolineato che ognuna di esse ha valore in sé, ma il massimo beneficio si ottiene con l’uso nel loro complesso:
Il mercato del cloud ha dimostrato nel 2023 maggiore consapevolezza e le grandi imprese sono quelle in cui tale tecnologia è maggiormente pervasiva. L’adozione del cloud, tuttavia, ancora oggi presenta nelle grandi imprese le insidie tipiche dei sistemi complessi, come, ad esempio, le connessioni molteplici (e a volte nascoste) tra le applicazioni, i flussi gestionali e le risorse elaborative implicate e, insieme a questo, la mancanza di un controllo centralizzato. Per questi motivi è opportuno scegliere un percorso di migrazione graduale e basato su best practice; percorso che ha il duplice obiettivo di preservare l’azienda da disservizi non prevedibili e diffondere la cultura del cloud. Tale maggiore conoscenza è la premessa per il passo successivo che le grandi imprese dovranno compiere per massimizzare il beneficio della tecnologia. Si tratta dell’evoluzione del parco applicativo in logica cloud native, un processo che impegnerà le aziende nell’arco dei prossimi anni.