La gestione accurata ed efficiente dei servizi digitali assume, per le imprese del Finance, un’importanza cruciale: il modello di business è fondato essenzialmente su interazioni online e transazioni elettroniche, e ciò vale tanto per le imprese native digitali FinTech, quanto per le aziende tradizionali. I dati sensibili dei clienti viaggiano in rete, e la cybersecurity diventa un imperativo assoluto. Nella medesima direzione vanno il regolamento DORA e la direttiva NIS2, che impongono alle aziende di adottare misure più rigorose per aumentare la resilienza dei sistemi e proteggere il patrimonio informativo.
Secondo una ricerca di McKinsey dedicata al Finance, l’eCrime è in crescita ed è il rischio più diffuso: nel 2023 sono cresciuti del 76% rispetto al 2022 i nominativi di persone elencati all’interno dei siti ransomware. A fronte di tale situazione, il primo obiettivo delle aziende è quello di effettuare un monitoraggio intelligente dei servizi digitali, dall’infrastruttura di backend fino all’app utilizzata dai clienti.
Garantire la sicurezza significa, a livello operativo quotidiano, controllare un numero enorme di piattaforme e applicazioni interdipendenti. Una ricerca di Dynatrace evidenzia che, secondo il 54% delle aziende Finance intervistate, la complessità delle infrastrutture tecnologiche è in costante crescita. Il moltiplicarsi della quantità di piattaforme, infatti, è direttamente proporzionale al numero di software vendor e di ambiti di monitoraggio e questo rende molto difficoltosa la possibilità di ottenere una vista di sintesi sullo stato del servizio, così come questo è percepito dall’utente. Si pensi, ad esempio, alla mancata risposta di un servizio online: questa può dipendere da un degrado hardware/software, da un disallineamento dei flussi dati, o infine, da un bug applicativo. Dal punto di vista dell’utente non c’è differenza: anche a fronte il un problema di lieve entità, il servizio risulta non affidabile, e la Customer Experience ne è gravemente compromessa. Per questi motivi, il 75% delle imprese ha già adottato strumenti di AIOps e Observability come sistemi di monitoraggio intelligente. Tali piattaforme, infatti, risultano necessarie al fine di garantire la protezione dei dati e una Customer Experience di qualità.
Se l’obiettivo è, innanzitutto, quello di preservare la Customer Experience, occorre dunque affrontare il problema del monitoraggio in modo olistico, cioè non in modo parziale o settoriale, ma nel suo complesso. Ciò è possibile grazie all’AIOps e all’Observability, che offrono metodi e strumenti per affrontare le criticità con un processo in 3 step:
Già nel 2021 McKinsey segnalava la necessità per le aziende di adottare l’AIOps per sfruttare il potenziale insito nei dati telemetrici e aumentare il valore della Obsevability, al fine di di eliminare i “falsi positivi”, identificare immediatamente la root cause e innescare azioni di “self-remediation”. Oggi tale necessità è aumentata in modo lineare, al crescere di infrastrutture e applicazioni che concorrono a fornire il servizio agli utenti. Il monitoraggio intelligente, la predictive analytics e l’utilizzo dell’Artificial Intelligence sono le traiettorie che devono seguire le imprese per garantire una Customer Experience di qualità e assicurare, di conseguenza, lo sviluppo del business.