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Progetto E-Citijens: il ruolo dei social media nella gestione delle emergenze

Scritto da EMERGENCY & CRISIS MANAGEMENT | 11 luglio 2022

Sfruttare i social media nelle grandi emergenze è pratica consolidata. Già nel 2008 venne fatto un utilizzo massiccio di Myspace per aggiornare i cittadini sull’uragano Gustav e nel 2009 ci fu il primo caso di notizia (atterraggio di un aereo sul fiume Hudson) pubblicata prima su Twitter che sulla stampa tradizionale.

Dal 2010 i social media si sono rivelati determinati: l’eruzione del vulcano Eyafjoll mandò il traffico aereo in tilt e Twitter venne utilizzato con l’hashtag #getmehome per aiutare le persone bloccate a tornare a casa. Nel 2011, invece, Twitter venne usato durante gli attentati di Utoya in Norvegia dai ragazzi per farsi localizzare dalla polizia.

Da quel momento la comunicazione social ha assunto sempre più importanza, sostituendosi quasi ai media tradizionali per la sua capacità di informare e aggiornare lo stato dell’emergenza in tempo reale.

Ma quali sono i punti di forza dei social media nella gestione delle emergenze?

In tutti questi episodi appare evidente l’importante ruolo assunto dai social media, in particolare per:

  • migliorare la gestione di una crisi fin dalle prime fasi con un quadro completo della situazione

  • potenziare il dialogo con i cittadini che non è più solo unidirezionale

  • rendere più rapida e tempestiva la risposta

Di contro, una gestione non consapevole può portare a gravi danni, perché non monitorare attivamente la narrativa e il flusso di informazioni può dare credito a notizie fasulle con effetti spiacevoli.

E-Citijens: il progetto tra Italia e Croazia

In questo ambito, tra i vari progetti di cui è protagonista la Protezione Civile spicca E-Citijens, la collaborazione tra Italia e Croazia per il monitoraggio e la risposta alle catastrofi naturali nel bacino adriatico. Il progetto, iniziato nel 2019 e da poco concluso, potenzia le misure di gestione delle emergenze, sfruttando proprio i social, supportando la Protezione Civile nella risposta e nella comunicazione verso il territorio.

I tre obiettivi principali del progetto sono:

  • aumentare la sicurezza del bacino adriatico croato e italiano diminuendo l'esposizione degli ecosistemi costieri e interni e della popolazione all'impatto dei disastri naturali

  • promuovere la cooperazione transfrontaliera tra le amministrazioni regionali e nazionali di Italia e Croazia nel potenziamento delle misure di monitoraggio e gestione delle emergenze

  • attuare un intervento di sensibilizzazione dei cittadini affinché agiscano da “sensore attivo” delle emergenze, attraverso i social media

Un elemento da sottolineare è che l’utilizzo dei social media si lega ad un contesto di cooperazione transnazionale e transfrontaliera, dotando la Protezione Civile di un avanzato ed efficiente sistema di supporto alle decisioni (EDSS).

L’obbiettivo finale è creare un canale di comunicazione in tempo reale tra Protezione Civile e popolazione, per raccogliere e utilizzare le informazioni fornite volontariamente dai cittadini tramite i social media (citizen journalism), per una migliore gestione delle catastrofi.

Il ruolo di Beta 80 e la creazione di EDSS

Per il progetto e-Citijens, Beta 80 Group si è occupata di progettare, realizzare e testare EDSS: lo strumento che permette alla Protezione Civile di:

  1. connettersi in modo strutturato ai social media

  2. raccogliere i dati pubblicati dagli utenti

  3. interpretarli e segnalarli all’operatore in base a parametri prestabiliti

La finalità dell’EDSS è supportare la Protezione Civile, non i servizi di sicurezza. La raccolta di dati è quindi mirata: l’obiettivo è raccogliere i messaggi esclusivamente dedicati alla Protezione Civile come, ad esempio, quelli pubblicati nella propria pagina Facebook o quelli che contengono specifici hashtag, evitando così agli operatori di dover presidiare le pagine, togliendo tempo e risorse ad altre attività urgenti.

Quali sono i vantaggi?

Questo sistema innovativo consente di ottenere 3 fondamentali benefici:

  1. raccogliere messaggi dai social, in particolare Facebook, Telegram e Twitter.

  2. effettuare una classificazione degli stessi, rispetto ad un pericolo (Alluvione, Terremoto, Incendio)

  3. presentarli a video all’operatore che può poi usarli nella gestione delle operazioni.

Nella versione integrata con Life 1st e Safety 1st, inoltre, i messaggi considerati più attendibili vengono immediatamente convertiti in eventi da gestire.

E-Citijens: la campagna di informazione verso i cittadini

Il progetto E-Citijens ha, inoltre, favorito il raggiungimento di un altro obiettivo: coinvolgere la popolazione, rendendola parte attiva e consapevole del processo. A tal scopo, è stata condotta una campagna di sensibilizzazione per attivare il processo partecipativo dei cittadini e trasformarli in "sensori attivi", promuovendo un corretto comportamento e una conoscenza approfondita delle problematiche di rischio, in occasione di eventi pericolosi.

Le attività di sensibilizzazione sono state effettuate con Work Cafè, Info Days e con la creazione e la partecipazione a social media community virtuali. In questo modo i cittadini sono stati formati sulle attività della Protezione Civile e sulle norme di sicurezza in caso di calamità.

Il progetto E-Citijens ha permesso, dunque, di raggiungere due importanti traguardi:

  1. la realizzazione di EDSS come strumento per il monitoraggio social è ora una realtà effettiva e replicabile all’occorrenza da altre nazioni e enti di protezione civile.

  2. Le attività di informazione e coinvolgimento della popolazione hanno reso le persone più consapevoli dell’utilizzo dei social in caso di emergenza.