Il cloud rappresenta una delle svolte tecnologiche più significative degli ultimi anni. A spingere le aziende all’adozione del cloud sono una serie di vantaggi evidenti, a cominciare dalla forte semplificazione operativa per la gestione dell’infrastruttura; la possibilità di ottenere risorse elaborative on demand; la trasformazione delle spese CAPEX (CAPital EXpenses) in OPEX (OPerational EXpenses); senza dimenticare il minor impatto ambientale, tema divenuto caldo negli ultimi anni e particolarmente importante ai fini del raggiungimento degli obiettivi ESG.
Tuttavia, l’utilizzo delle risorse cloud e la relativa spesa vanno attentamente monitorati: senza un’adeguata gestione delle risorse finanziarie, infatti, il peso economico del cloud può aumentare rapidamente e senza limiti. Il FinOps nasce come risposta a tale sfida, con il preciso obiettivo di ottimizzare i costi del cloud. La FinOps Foundation, infatti, definisce il FinOps (o Cloud Financial Management) come “un framework operativo che consente di massimizza il valore del cloud nelle aziende, attraverso un processo decisionale veloce e basato sui dati, dove la Direzione IT, il Finance e i responsabili del business aziendale collaborano in modo sinergico al fine di ottenere una sostenibilità finanziaria delle iniziative cloud”.
Il cloud è oggi uno dei pillar dell’infrastruttura informatica delle imprese. La ricerca dell’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politenico di Milano, evidenzia come, ad oggi, il 51% delle applicazioni aziendali risieda sul cloud. L’impiego del cloud è un dato di fatto; tuttavia, la sua adozione non può avvenire senza un’analisi delle varie componenti di costo, pena il fallimento economico dell’iniziativa. Tali componenti possono variare a seconda che si tratti di una migrazione da on-premise a cloud, piuttosto che cloud-to-cloud. Nel primo caso, infatti, a incidere sul budget non sono solo le risorse cloud in senso stretto, ma anche altre voci di costo:
Ma anche nel caso di una migrazione cloud-to-cloud, vi sono aspetti che, se non analizzati attentamente, possono creare problemi finanziari:
In nessun caso, dunque, la Cloud Adoption può avvenire al di fuori di una concreta e approfondita analisi delle varie componenti di costo.
A fronte di tali criticità, il FinOps offre una metodologia di governance della spesa cloud che consente alle organizzazioni di sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia. Per molte aziende, infatti, il FinOps si rivela la strategia giusta per ottimizzare i costi del cloud; una strategia che può essere attuata facendo riferimento ai 6 principi di base:
La strutturazione del FinOps e la conseguente gestione congiunta (tecnologica e finanziaria) delle risorse cloud, si traduce per le aziende nella possibilità di prendere decisioni di investimento più consapevoli e basate sull’effettivo rapporto costi/benefici delle risorse cloud.
Secondo i dati del sondaggio “Cost Management in the Cloud Age”, dell’istituto di ricerca globale 451 Research, per l’85% delle aziende la spesa per il cloud supera il budget assegnato. Il problema del controllo della spesa appare, dunque, insito nell’uso di questa tecnologia. Dall’altro lato, però, l’adozione del cloud non è in discussione, al netto di valutazioni fatte caso per caso. Il FinOps si pone, quindi, l’obiettivo di conciliare i due aspetti: la diffusione della Digital Transformation (di cui il cloud è una delle tecnologie abilitanti) e il controllo dei costi, attraverso la creazione di un rapporto virtuoso tra il valore economico delle iniziativa aziendali e la spesa per attuarle e renderle operative.