Grandi flussi di operatori, passeggeri e mezzi in entrata e uscita ogni giorno significa migliaia di persone e di veicoli da tenere sempre sotto controllo e in sicurezza.
Appare chiaro, dunque, perché un porto sia considerato un’infrastruttura critica e un sito altamente sensibile dove la sicurezza e la protezione degli asset sono fattori strategici per lo sviluppo e la crescita del porto stesso, dei suoi terminalisti e di tutto il territorio circostante. Tuttavia a causa delle sue caratteristiche e della sua estensione territoriale, risulta molto complesso monitorare e gestire quotidianamente tutti i flussi in movimento sia in entrata che in uscita. Questo aspetto è particolarmente rilevante in Italia, dove i sistemi portuali sono numerosi e variano notevolmente per estensione e conformazione. Tale eterogeneità ha reso difficile l’adozione di standard tecnologici e procedurali unificati per la gestione della security e del controllo degli accessi nelle aree portuali. A complicare ulteriormente la situazione, le infrastrutture tecnologiche di sicurezza sono spesso obsolete o frammentate, con una scarsa capacità di aggiornamento e rinnovamento. Questi sistemi non operano in modo sinergico, compromettendo le prestazioni e il livello di sicurezza richiesto per proteggere un’infrastruttura critica come quella portuale.
Tutti i transiti ai varchi e nelle aree di un porto devono essere monitorati, regolati e autorizzati da un sistema di controllo accessi centralizzato e integrato con l’ecosistema tecnologico che governa tutta la sicurezza. Un sistema di controllo accessi evoluto non si limita a verificare passaggi e movimenti, ma è parte integrante, e fondamentale, del sistema di sicurezza complessivo.
Ad esempio, nel caso di un accesso non autorizzato, l’allarme viene trasmesso in tempo reale dal punto periferico alla Control Room centrale. Lo stesso allarme se appartenente a un sistema di sicurezza integrato può esser associato e correlato automaticamente con altre tecnologie, come ad esempio a una o più telecamere vicine al luogo dell’evento, per consentire agli operatori della Control room di verificare rapidamente e in tempo reale la situazione. La Control room può così comprendere se si tratta di un falso allarme o di una vera emergenza e attivare le procedure necessarie per affrontare la crisi o nel caso di un falso allarme chiudere la segnalazione. Avere a disposizione tecnologie e sistemi di gestione della sicurezza e di controllo accessi che supportano la Control Room nel conoscere e valutare tempestivamente il tipo di evento, la gravità dell’evento e la sua localizzazione precisa è sempre fondamentale, ancora di più in un’infrastruttura critica, altamente sensibile e molto complessa come un porto.
Un sistema di controllo accessi integrato nel sistema centralizzato di sicurezza consente di convogliare in tempo reale tutti i dati e le segnalazioni degli eventi che si verificano quotidianamente nelle aree portuali verso una Control Room, struttura operativa in cui lavorano gli specialisti della sicurezza portuale.
Un sistema di sicurezza centralizzato presenta, quindi, diversi vantaggi:
Sistemi di controllo accessi integrati e centralizzati devono garantire:
È, quindi, importante standardizzare e uniformare in maniera precisa tutti i processi che regolano la sicurezza e soprattutto i flussi di ingresso e uscita al porto e tutti gli eventi che impattano sul sistema di controllo accessi – dal badge scaduto o fuori uso agli accessi non autorizzati, intrusioni, effrazioni, incidenti, perché per ognuno dei possibili eventi deve scattare, immediatamente e automaticamente, una procedura che consente di affrontare adeguatamente l’emergenza. Queste operazioni di standardizzazione e gestione sono supportate sempre da più piattaforme tecnologiche integrate e accuratamente configurate in base alle caratteristiche delle strutture e degli asset da proteggere.
All’interno delle infrastrutture portuali, è fondamentale garantire la sicurezza, alzarne gli standard e semplificare il lavoro degli operatori. Un porto è, infatti, un’infrastruttura critica complessa da automatizzare, dove entrano in gioco molte più variabili di quelle riscontrabili, ad esempio in un aeroporto, dove i veicoli restano negli spazi esterni e i flussi di persone procedono attraverso tappe e percorsi specifici.
In tutti questi casi, comunque, una delle direzioni principali secondo cui si stanno sviluppando i sistemi di controllo accessi utilizza lo smartphone personale come strumento identificativo e di verifica, mentre dati e aggiornamenti viaggiano nelle reti digitali integrate e centralizzate.
Un altro degli obiettivi da raggiungere è quello di far diventare il sistema di controllo accessi non solo uno strumento di verifica e segnalazione, ma una risorsa in grado di aiutare gli operatori nella gestione delle situazioni di allarme e di emergenza. Già oggi, il sistema di controllo accessi evoluto utilizza reti digitali, applicazioni e algoritmi di Intelligenza artificiale, allo scopo di gestire in maniera flessibile, integrata e veloce ogni esigenza di intervento e di sicurezza.