Scegliere il giusto partner ServiceNow: how to

Redazione Marketing

@Tow80

La scelta del partner ServiceNow ha molte conseguenze sulla buona riuscita del progetto. L’implementazione, il successivo supporto e l’integrazione di ServiceNow nei sistemi aziendali ruotano attorno alle competenze dell’azienda scelta e di come essa riesca a leggere le esigenze del cliente e a interpretarle correttamente. Una buona roadmap e l’adozione delle best practice sono due perni di una corretta strategia, ma ci sono anche altri fattori che devono essere presi in considerazione per assicurarsi di aver scelto il partner ServiceNow ideale per il proprio progetto. Sbagliare questa fase, infatti, avrebbe un effetto a valanga sul resto della programmazione: il tempo risparmiato all’inizio potrebbe, per esempio, provocare ritardi o altri disguidi logistici in un secondo momento. E a quest’ultimi è spesso più difficile rimediare: meglio fare tutto bene fin dal principio.

Le certificazioni sono il bollino di qualità del partner ServiceNow

Il primo segnale che rappresenta una società esperta è il numero di certificazioni ServiceNow che tale impresa ha ottenuto. Esse sono un “bollino di qualità”. Le certificazioni più diffuse sono di due tipi: una più generale per l’amministrazione della piattaforma e una seconda specifica per ciascuno dei moduli di ServiceNow. Esistono poi ulteriori certificazioni che possono riguardare specifiche funzioni di ogni modulo: in questi casi, la specializzazione del consulente è all’apice. Non è soltanto il numero di certificazioni totali dell’azienda, però, a fare la differenza. Il cliente dovrebbe informarsi, infatti, su quanti dipendenti lavorano per quell’impresa. Un numero alto di certificazione potrebbe essere relativamente basso nel caso in cui una società ha una forza lavoro enorme. Viceversa, molte certificazioni per pochi dipendenti significa che ciascuno di essi è molto specializzato e pluricertificato in ServiceNow.

La customer rate è fondamentale

Un ulteriore elemento che contraddistingue un buon partner ServiceNow è la percentuale di clienti soddisfatti a seguito di una sua consulenza. Alla fine di un progetto, alle aziende viene proposto di compilare un survey sul servizio che è stato loro offerto. Il riassunto di tutte queste valutazioni è disponibile sul sito di ServiceNow e permette di avere un colpo d’occhio sul valore qualitativo dell’offerta dei vari partner selezionati. Bisogna però fare attenzione: da solo quel dato potrebbe, infatti, essere fuorviante. Nel caso delle multinazionali, esiste un unico customer rate, che rappresenta una media delle valutazioni di tutti i mercati in cui tale società opera. In sostanza, non c’è una distinzione tra la filiale italiana e quella statunitense, per esempio, eppure tra le due potrebbero esserci importanti differenze prestazionali. Meglio quindi che il cliente si informi sul customer rate della sede locale al quale deve fare riferimento.

Un occhio attento alla roadmap e alle future release di ServiceNow

Infine, un terzo elemento che incide sulla riuscita del progetto è l’interpretazione del partner ServiceNow delle esigenze del cliente e di come esse debbano essere contestualizzate rispetto alle due release annuali della piattaforma. Queste versioni sono molto importanti perché abilitano nuove funzioni, che possono garantire enormi vantaggi sul flusso di lavoro quotidiano. Ecco perché un buon partner ServiceNow potrebbe insistere sul posticipare l’implementazione di un modulo di una funzione di uno o due mesi: in questo modo sarebbe possibile attendere una nuova release. In caso contrario, il cliente rischia di trovarsi di fronte a un lavoro accelerato e che diventa “vecchio” già dopo poche settimane dall’integrazione nei sistemi aziendali. Il partner ServiceNow ha l’occhio lungo e sa quando è meglio procedere e quando, invece, aspettare la distribuzione della nuova release della piattaforma.

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