In università, il tema della cybersecurity riguarda aspetti fondamentali della vita dell’Istituto, che interessano tanto gli studenti, quanto i docenti, i ricercatori e il personale di staff. Garantire la cybersecurity significa, infatti, assicurare il corretto funzionamento dei servizi essenziali e tutelare la privacy dei dati. Ma non solo. Si pensi, infatti, ad altri aspetti fondamentali, quali, ad esempio, la protezione della proprietà intellettuale delle ricerche scientifiche, la disponibilità degli archivi digitalizzati, o infine, alla reputazione dell’ateneo. Per garantire un valido sistema di cybersecurity è necessario un approccio strutturato e strategico, che includa iniziative di sensibilizzazione atte a diffondere la cultura della sicurezza. La severità del problema è ben evidenziata dal Governo del Regno Unito, che mostra come il 97% degli istituti di Higher Education abbia subito, nel 2024, eventi di data breach. Una percentuale ben più alta della media di tutte le organizzazioni di business in UK, pari al 50%.
La cybersecurity è un tema ampio e i rischi a cui sono esposti gli atenei sono molteplici, a causa di diversi fattori: didattica a distanza e reti aperte per favorire la collaborazione; numero e diversità dei dispositivi d’accesso; quantità di informazioni sensibili trasmesse; strutture decentralizzate e diffuse sul territorio; infine, la presenza di software obsoleti o stratificati. Non è casuale, dunque, che la survey citata evidenzi un’ampia varietà di attacchi, come:
Sono percentuali molto significative, che obbligano gli atenei a pianificare interventi mirati, avvalendosi di tecnologie apposite e competenze specifiche.
Il mercato offre, oggi, molte soluzioni tecnologiche atte ad implementare una politica di cybersecurity. È opportuno, tuttavia, che vi sia un commitment forte da parte del vertice dell’Istituzione, al fine di assicurare i risultati attesi. Ciò si traduce, di norma, con la creazione di una struttura apposita atta a presidiare la cybersecurity, tanto da un punto di vista tecnologico, quanto organizzativo e culturale. Quest’ultimo aspetto è centrale e non accessorio; può accadere, infatti, che molte figure accademiche, soprattutto senior, non avvertano la serietà del problema e conservino comportamenti rischiosi.
Il SOC – Security Operation Center è la struttura che, su mandato del management dell’ateneo e in collaborazione con i diversi dipartimenti, assolve a un triplice compito:
L’implementazione della cybersecurity non è un’opzione, ma la strada per garantire la quotidianità operativa e la possibilità di sviluppo futuro degli atenei. Molti istituti accademici, come, ad esempio, l’Università Statale di Milano, hanno costituito team dedicati e SOC per garantire la sicurezza di dati e servizi. Tali iniziative non sono da considerarsi puntuali o una tantum, ma sono una parte essenziale della vita dell’ateneo. Nella società digitale, il rischio cyber è molto concreto e l’università vi deve prestare un’attenzione maggiore che in passato, al fine di offrire un luogo sicuro a chi la frequenta.