Magazine / Cloud enablement 20 marzo 2020

L'approccio consulenziale di Beta 80 per l'Application Modernization

L’application modernization è un’esigenza sempre più sentita dalle aziende impegnate nei percorsi di digitalizzazione, che spingono necessariamente versol’implementazione di ambienti multicloud. La vera sfida rimane come affrontare l’evoluzione del parco applicativo in maniera corretta, per ottenere le performance auspicate, accelerare i ritorni dei progetti ed evitare costi non preventivati.

Andrea Casiraghi, Manager per l’area Software Solutions di Beta 80, spiega le modalità per una modernizzazione efficace, sottolineando l’importanza di avere un partner esperto a supporto delle iniziative.

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Modernizzare le applicazioni per gli ambienti cloud

«Quando un’organizzazione decide di ammodernare il data center aziendale - afferma Casiraghi -, ad esempio per ovviare a un problema di obsolescenza tecnologica oppure per recuperare efficienza grazie alle architetture as-a-service, può scegliere diverse opzioni, che richiedono una valutazione attenta».

Sintetizzando, la via meno drastica è l’evoluzione dei sistemi on-premise con la sostituzione delle tecnologie più datate e verso soluzioni di private cloud; il passo successivo riguarda l’adesione ai modelli pubblici di Infrastructure-as-a-Service (IaaS) e Platform-as-a-Service (PaaS), con risorse che vengono fruite dai CED remoti dei fornitori all’interno di contratti a consumo.

In particolare, la scelta del PaaS obbliga a un ripensamento radicale dello sviluppo applicativo, orientato alla containerizzazione e agli approcci serverless.

Per chiarezza, mentre il modello IaaS mette a disposizione del cliente solo gli asset infrastrutturali (ovvero apparati di calcolo, storage e rete), il PaaS offre un ambiente di elaborazione completo e dotato di solution stack dove sviluppare, testare, implementare e manutenere le applicazioni aziendali.

Proseguendo con le definizioni, i container invece sono istanze virtuali di un ambiente di runtime completo, dove i microservizi (le unità funzionali di cui si compongono le moderne applicazioni) possono girare indipendentemente dall’infrastruttura sottostante. Rispetto a una virtual machine che rappresenta l’istanza di un server fisico completo (quindi con le componenti hardware e software), il container virtualizza soltanto l’ambiente di esecuzione, mentre il sistema sottostante e abilitante è reale e condiviso.

«Ricorrendo ai container e ai relativi servizi di orchestrazione - dichiara Casiraghi -, si possono ottimizzare sia le risorse computazionali sia la scalabilità delle applicazioni. Gestire la potenza di calcolo per microservizi significa infatti avere a disposizione unità indipendenti che possono essere replicate orizzontalmente al crescere della domanda di risorse o all’aumentare della complessità del workflow applicativo, senza intervenire sul codice».

 

Dal Lift & Shift al refactoring, come procedere all’application modernization

Se i nuovi approcci di sviluppo permettono la progettazione di applicativi ottimizzati per gli ecosistemi cloud, i software più datati non offrono le stesse garanzie di performance.

«Le applicazioni tradizionali - suggerisce Casiraghi -, progettate per girare su server on-premise che non presentano vincoli di connettività, persistenza della banda e numero di richieste, possono mostrare forti limiti in ambienti cloud. Ad esempio: mancata efficienza, performance ridotte, abbassamento della qualità percepita, maggiori costi».

Ecco perché a volte la semplice migrazione non basta, ma diventa necessario intervenire sulla struttura delle applicazioni. Un partner competente e referenziato come Beta 80 può agevolare la fase iniziale di analisi e suggerire i percorsi di modernizzazione ottimali.

«Concluso l’assessment - argomenta Casiraghi -, proponiamo al cliente una serie di azioni volte a correggere le criticità prioritarie, toccando solo successivamente gli aspetti nice-to-have. L’obiettivo è valutare se una soluzione Lift & Shift (ovvero la migrazione delle applicazioni in cloud, senza modifiche al codice, ndr) sia effettivamente praticabile, senza che insorgano costi nascosti e problemi di performance».

Come sostiene Casiraghi, se la maggioranza dei clienti parte da una situazione di Lift & Shift, in presenza di ecosistemi ibridi o full-cloud, il suggerimento è piuttosto di procedere con il refactoring delle applicazioni, che permette di sfruttare le tecniche più moderne di software development (dai microservizi all’approccio serverless), mantenendo invariate le funzionalità. «Il ricorso a servizi di containerizzazione - ricorda nuovamente Casiraghi - permetterà non solo la scalabilità delle applicazioni ma anche il pieno funzionamento in ambienti multicloud».

 

L’approccio consulenziale di Beta 80 all’application modernization

Casiraghi prosegue nel descrivere l’approccio end-to-end, metodologico e tecnologico, di Beta 80 come guida nei progetti di application modernization. «Riassumendo - chiarisce il manager -, una volta individuato il cluster di applicazioni su cui focalizzare l’attenzione, si dispongono gli interventi necessari seguendo le best practice dello sviluppo software. Quindi si procede al monitoraggio dei risultati ottenuti ed eventualmente si propongono interventi di ottimizzazioni mirati, spingendo in direzione PaaS e DevOps».

Secondo Casiraghi, la metodologia DevOps, che permette lo sviluppo agile e veloce del software, basandosi sulla stretta collaborazione tra IT e Business, deve essere tra le competenze fondamentali di un partner per l’application modernization. Microservizi e containerizzazione, infatti, si legano indissolubilmente con i principi e gli obiettivi della progettazione agile, favorendo la capacità e la velocità di risposta dei Sistemi Informativi alle richieste del business.

Altamente specializzata sui temi del DevOps, Beta 80 vanta altre caratteristiche importanti per supportare le aziende nell’evoluzione del data center e del parco applicativo. «Innanzitutto - conclude Casiraghi - abbiamo una conoscenza estesa sulle tecnologie in commercio, quindi siamo in grado di suggerire al cliente il mix di soluzioni più funzionale alle sue esigenze, con un approccio veramente consulenziale. Inoltre, contiamo un alto numero di referenze e progetti realizzati in ambito application modernization. Infine, possiamo offrire tutte le garanzie di un know-how consolidato, grazie alle tante certificazioni conseguite e alle partnership con i vendor, da Microsoft e Aws, per le loro soluzioni in cloud ai più piccoli fornitori locali».

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